Cronaca Social

15enne violentata da 12 coetanei. Per il sindaco è stata una “bambinata”

Polemiche sui social media contro il sindaco di Pimonte che ha definito in TV lo stupro di gruppo come una “bambinata”.

Stanno scatenando dure reazioni sui social media le parole del sindaco di Pimonte, Michele Palummo, pronunciate durante la puntata de L’aria che tira del 3 luglio scorso.

Il primo cittadino del comune della città metropolitana di Napoli ha, infatti, definito “una bambinata” uno stupro di gruppo su una ragazzina di 15 anni da parte di 12 suoi coetanei, tra cui il fidanzato.

Parole gravi, considerando altresì che soltanto pochi giorni fa – come raccontato su Repubblica.it – la ragazza violentata dal branco è stata costretta a lasciare Pimonte, dopo il ritorno in paese dei coetanei denunciati.

La 15enne ora si trova in Germania con la sua famiglia per ritrovare serenità.

Il primo cittadino del paese che conta poco più di 6mila abitanti, eletto un mese fa, ha detto al giornalista di La7 che “ormai è passata, sono tutti minorenni, che ti puoi aspettare“, non definendo come stupro di gruppo quanto avvenuto.

https://www.youtube.com/watch?v=j2-1FxOt_FI

Fatta la frittata, il sindaco ha inviato una nota a Repubblica: “Intendo prima di ogni altra cosa porgere le mie più sentite scuse alla nostra giovane concittadina, alla sua famiglia e all’intera cittadinanza per aver utilizzato, durante l’intervista a La 7, un’espressione infelice, assolutamente impropria e che non era affatto riferita a quanto le è purtroppo capitato. E’ un’espressione che non rispecchia affatto il mio pensiero, in quanto condanno, per principio, ogni forma di violenza e di sopruso, tanto più se perpetrata contro una giovane donna; ho condannato l’episodio quando è successo lo scorso anno e continuo a ritenerlo oggi un fatto quanto mai grave“.

Sulle parole del sindaco di Pimonte, la senatrice del Partito Democratico, Francesca Puglisi, ha detto: “Uno stupro di gruppo non è una bambinata, ma un reato odioso molto grave. Il sindaco di Pimonte non è degno del ruolo che ricopre, merita una sanzione”.