Ricorda molto il film ‘Orphan’ del 2009, ma in questo caso si tratta di realtà e non di finzione cinematografica. È accaduto nella cittadina di Lafayette, nello Stato dell’Indiana e a raccontare la storia sono stati i protagonisti dalle colonne del ‘Daily Mail’.
Kristine e Michael Barnett nel 2010 hanno adottato Natalia Grace. Ufficialmente Natalie era una bambina di 6 anni di origini ucraine e affetta da una rara forma di displasia. Quasi subito, però, Kristine inizia ad avere qualche dubbio.
Durante un bagnetto nota che la piccola ha dei peli pubici e poco dopo trova indumenti sporchi di sangue che testimoniano che la piccola ha già le mestruazioni. Decide di farla sottoporre ad alcune analisi che danno un responso scioccante: Natalie ha 21 anni ed è affetta da nanismo.
La convivenza, però, diventa sempre più difficile. Secondo le testimonianze dei coniugi Barnett, la ragazza tenta più volte di ucciderli: spinge Kristine su un recinto elettrico, versa candeggina nel suo caffè e minaccia diverse volte di accoltellare i genitori adottivi. Tuttavia Kristine e Michael continuano a prendersi cura di lei anche ricorrendo a specialisti, la iscrivono al college (sono riusciti ad ottenere che il tribunale cambi la data di nascita al 4 settembre 1989) e le affittano ad un appartamento.
Quando i coniugi si trasferiscono in Canada, iniziano i guai giudiziari. I due per un po’ di tempo non riescono più a mettersi in contatto con Natalie e dopo circa cinque anni vengono accusati di abbandono di minori: da loro si presenta la polizia con un certificato firmato dal Dottor Riggs del Peyton Manning Children’s Hospital che attesta che la loro figlia adottiva ha 8 anni. Ora sono liberi su cauzione, ma per loro si sono aperte le porte del tribunale per una storia assurda.
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