Nel bel mezzo della notte in cui Teheran ha attacco le basi militari degli Stati Uniti in Iraq con i missili, come ritorsione all’assassinio del generale Soleimani, un Boeing 737 dell’Ukraine International Airlines, con a bordo 173 persone, è precipitato subito dopo il decollo dalla capitale iraniana. Nessun sopravvissuto.
Stando ai media russi l’aereo – costruito nel 2016 e revisionato il 6 gennaio scorso – era partito alle 5 ora locale ed era diretto a Kiev. Le autorità iraniane hanno subito parlato di ‘guasto tecnico’ e, in particolare, un portavoce del ministero dei Trasporti di Teheran ha affermato che l’incendio si sarebbe sviluppato nei motori e il pilota avrebbe perso il controllo dell’aereo che si è poi schiantato.
Tuttavia, secondo l’emittente televisiva al-Hadath, facente parte del gruppo della saudita al-Arabiya, ha diffuso la notizia che l’aereo sarebbe precipitato perché colpito per errore da un missile sparato dai Pasradan, i Guardiani della Rivoluzione iraniana.
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Per di più, l’Iran ha fatto sapere che non consegnerà la scatola nera, subito individuata da una squadra d’indagine e in buone condizioni.
Inoltre, i vertici della Ukraine International Airlines hanno affermato che la probabilità di spiegare lo schianto dell’aereo con un errore dell’equipaggio è «minima». Lo hanno detto i rappresentanti della compagnia nel corso di un briefing. «L’aereo era in buone condizioni», ha detto il presidente della compagnia Evgeny Dykhne, rimarcando che «era uno dei migliori». I rappresentanti della compagnia aerea, pertanto, hanno escluso la possibilità di un errore del pilota. Lo riporta la Tass.
A bordo del volo PS752 c’erano 82 cittadini iraniani e 63 canadesi. Il Boeing 737 trasportava anche 11 ucraini, 10 svedesi, 4 afgani, 3 tedeschi e 3 britannici, come scritto su Twitter dal ministro degli Esteri ucraino Vadym Prystaiko.
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