Cronaca Social

Agrumi economici, attenzione alle etichette: pericolo veleni sulle bucce

Gli agrumi provenienti dai paesi extraeuropei sono più economici, ma quasi mai sicuri. Colpa dei conservanti che avvelenano la buccia.

Occhio alla spesa. Non sempre conviene spendere meno. Le tasche potranno anche trovarne giovamento, ma la salute non sempre, anzi.
L’ultimo allarme riguarda gli agrumi. Sulle nostre tavole è ormai raro trovare arance e limoni made in Italy. Oggi, infatti, mangiamo prodotti economici provenienti soprattutto da Sudamerica, Spagna e Nordafrica. Il problema per la nostra salute riguarda l’uso di conservanti vietati in Europa, ma non in questi paesi costretti ad utilizzarli per preservare i prodotti durante i lunghi viaggi.

Sul banco degli imputati c’è soprattutto l’ortofenilfenolo (E231), un conservante e antifungino cancerogeno e tossico per fegato e reni se non vengono rispettate le dosi e i tempi di decadimento. L’E231 è proibito in Italia sui prodotti nazionali, ma non su quelli importati.

Quindi attenzione alle etichette. Purtroppo la presenza di questa sostanza pericolosa non viene espressamente indicata. Tuttavia, se troviamo la dicitura “buccia non destinata ad uso alimentare” o “buccia non edibile” (non commestibile, ndr), desistiamo dall’acquisto. Stesso discorso vale per l’imazalil, un fungicida cancerogeno e pericoloso soprattutto per i bambini.

E’ bene prestare attenzione anche all’E904 (gommalacca): è un prodotto usato per trattare le bucce degli agrumi, ma anche della frutta e può causare allergie.
L’ideale, quindi, sarebbe acquistare prodotti a chilometro zero, ma se questi agrumi “stranieri” e trattati finiscono nella nostra cucina, niente panico: si può utilizzare il succo, ma non grattuggiate la buccia e lavate le mani subito dopo aver maneggiato il frutto.