Ergastolo per Massimo Bossetti.
Questo il verdetto della Corte d’assise d’appello di Brescia, presieduta da Enrico Fischetti, sull’omicidio di Yara Gambirasio, la 13enne di Brembate, in provincia di Bergamo, scomparsa e ritrovata morta nel 2011.
Confermata, quindi, la condanna di primo grado per il muratore di Mapello.
La sentenza è arrivata dopo 15 ore di camera di consiglio.
Massimo Bossetti, alla lettura della sentenza, è scoppiato in lacrime. Ha salutato la mamma Ester e la moglie, Marita Comi, entrambe in lacrime.
Per Enrico Perillo, avvocato di parte civile, “giustizia è stata fatta. Sono un avvocato e quando sento la parola ergastolo fa sempre effetto ma sono soddisfatto. Le carte processuali dicono che la sentenza andava confermata“.
I legali di Bossetti, Salvagni e Camporini, hanno annunciato ricorso in Cassazione: “La sentenza è una sconfitta per la giustizia, siamo di fronte a un clamoroso errore giudiziario“.
Davanti ai giudici, Massimo Bossetti, 46 anni, ieri mattina aveva detto: “Il mio primo pensiero va a Yara, una bambina che poteva essere mia figlia”, aggiungendo che “neppure un animale avrebbe usato tanta crudeltà”.