“Affittasi alloggio, solo a persone non straniere“.
Questo il testo dell’annuncio che è stato affisso per alcune settimane sulla facciata di un palazzo signorile degli anni 50, a Torino, in corso Regina Margherita.
La notizia è stata pubblicata alcuni giorni fa su La Stampa.
Il giornalista del quotidiano piemontese, Paolo Coccorese, ha chiamato il numero scritto sull’annuncio per avere lumi e, poco dopo, l’annuncio è stato rimosso.
Secondo le autorità, però, il cartello non sarebbe stato tolto grazie alla pressione del giornale di Torino ma dagli amministratori del palazzo.
Un annuncio che ha fatto molto discutere, tra l’altro caratterizzato da alcuni paradossi.
Il primo è che il citofono del palazzo “sembra un mappamondo” perché nel condominio ci abitano molte famiglie dell’Est Europa, del Maghreb e della Cina.
Inoltre, nel quartiere di San Donato, dove si trova il palazzo, c’è un’altra presenza di stranieri: un quinto dei residenti, infatti, non è italiano.

Il cartello è stato affisso da un’agenzia immobiliare di Moncalieri, a cui si è rivolta la proprietà del palazzo: “è stata una mia idea per evitare che venissi contattato a qualsiasi ora da persone straniere, interessate all’alloggio, a cui la proprietà non intende affittare“, ha spiegato Livio, agente immobiliare.
Ma l’amministratrice dello stabile ha smentito l’agente: “Ci sono state difficoltà con alcuni inquilini stranieri che si sono rivolti anche ai centri sociali per evitare lo sfratto, ma il problema della morosità non ha nazionalità. E non ci siamo mai sognati di chiedere di non affittare agli stranieri“.
Infine, secondo l’inquilino al piano terra, intervistato da La Stampa, la proprietaria dello stabile sarebbe nata negli Stati Uniti d’America e immigrata in Italia, proprio come le persone a cui non vuole affittare il suo appartamento.