Non è facile riuscire a mettere in pratica o a proporre una riforma legata al mondo dell’industria che riesca a mettere d’accordo le parti sociali come Confindustria e i sindacati. La proposta che è arrivata dal governo sembra però mettere d’accordo tutti. Certo, non rendendo ricchi, ma migliorando la vita di tanti in modo democratico. E le parole magiche, anche se cacofoniche, sono: cuneo fiscale.
Con il taglio del cuneo fiscale l’incentivo in busta paga passerà da 80 a 100 euro per i redditi fino a 28.000 euro, decrescerà fino ad 80 euro per redditi pari a 35.000 fino ad azzerarsi per i redditi pari a 40.000. È questo il cuore della proposta sul taglio del cuneo fiscale illustrata nel corso del tavolo a Palazzo Chigi tra governo e sindacati.
Oltre al presidente del Consiglio Giuseppe Conte erano presenti il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e quello del lavoro Nunzia Catalfo, la viceministro dell’Economia Laura Castelli e i segretari di Cgil, Cisl e Uil Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo.
«Il taglio del cuneo fiscale e il progetto di riforma complessiva del nostro sistema fiscale, in particolare dell’Irpef, è fondamentale per semplificare il nostro sistema tributario e ridurre il carico fiscale sulle famiglie, i lavoratori e i pensionati. Coinvolgeremo in questo piano di riforma fiscale anche i pensionati. L’obiettivo è restituire sicurezza economica ai lavoratori e alle famiglie, rendendo più equo il sistema tributario» ha detto Conte nel corso dell’incontro con i sindacati, aggiungendo: «Nella legge di bilancio abbiamo destinato 3 miliardi di euro per il 2020, che crescono fino a 5 miliardi di euro a partire dal 2021, allo scopo di ridurre il cuneo fiscale interamente a beneficio dei lavoratori. A dispetto di quanto una certa propaganda ha sostenuto, questa misura è la prova che la nostra manovra economica riduce davvero le tasse per famiglie e lavoratori».
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«Prosegue – ha aggiunto il premier – la stagione di dialogo e di confronto sui temi del lavoro, della crescita e della fiscalità, che il Governo ha già avviato lo scorso anno in maniera positiva con le organizzazioni sindacali. Confidiamo di rilanciare questo dialogo in vista delle molteplici sfide che ci attendono e anche in vista del confronto di maggioranza che vorremmo finalizzare a fine mese. Ci sarà un prosieguo dei tavoli nei prossimi giorni per quel che riguarda il piano degli investimenti e tutte le questioni aperte della pubblica amministrazione. Ovviamente ci sarà un’attenzione specifica anche al piano di rilancio per il Sud».
«Il cantiere della riforma dell’Irpef si è aperto oggi – ha scritto su Facebook il viceministro Castelli – È una fase di transizione, così come avevamo ipotizzato, ma che dal 1 luglio darà benefici concreti per oltre 16 milioni di cittadini. Per il taglio del Cuneo da 3 miliardi, utilizzeremo un sistema misto, proprio per evitare problemi alle imprese dovuti all’introduzione di metodi nuovi. Incrementiamo l’importo del beneficio con il sistema vigente per gli attuali percettori, mentre utilizziamo un meccanismo di detrazioni per i nuovi beneficiari». «Un clima positivo e di collaborazione con le rappresentanze sindacali dei lavoratori ha accompagnato questo primo importante passo che stiamo facendo come Governo, e soprattutto – ha concluso Castelli – condividiamo la prospettiva di una riforma complessiva del fisco che intendiamo portare avanti per il 2021».
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