Asia Argento, da quando è scoppiato lo scandalo Weinstein, ha scelto di attivarsi in prima persona contro le molestie sessuali nel mondo dello spettacolo, usando spesso e volentieri l’arma dell’attacco verbale.
L’ultima ad essere stata bersagliata dall’attrice romana è stata la collega Cristiana Capotondi, protagonista della fiction andata in onda ieri sera su Canale5 e incentrata sulla figura di Renata Fonte, uccisa dalla criminalità organizzata nel 1984.
Asia Argento, infatti, si è scagliata contro la Capotondi perché rea di avere sì sottoscritto il documento del movimento #MeToo per chiedere maggiori diritti per le donne dello spettacolo ma, al contempo, di avere manifestato vicinanza a Fausto Brizzi, il regista finito nell’occhio del ciclone per presunte molestie sessuali a danni di provinanti.
Cristiana Capotondi che aveva difeso il predatore Fausto Brizzi. Quanta coerenza! #Dissensocomune https://t.co/VyKyV6sdGj
— Asia Argento (@AsiaArgento) 1 febbraio 2018
La Capotondi, 37 anni, ha replicato con un lungo post su Instagram:
“Cara Asia Argento, mi dispiace vedere che irridi alle firme del manifesto in particolare alla mia – ha scritto in un post su Instagram la Capotondi -. Se la ragione è aver manifestato dolore e vicinanza a Brizzi nel momento in cui tutti l’attaccavano, io continuo a pensarla così: 1) la solidarietà, l’amicizia, il sostegno verso chi subisce violenza o molestia è per me un riflesso automatico. Sempre e comunque, senza se e senza ma. 2) Siccome odio i processi sommari, soprattutto quelli fatti in tivù o in piazza, io finché il giudice non si pronuncia rimango garantista. 3) Brizzi è un vecchio amico e io non abbandono i miei amici. Nemmeno se avessero sbagliato, nemmeno se si fossero comportati male. Detto questo mi dispiace che nel momento in cui cerchiamo di abbracciarti tu ti volti dall’altra parte“.