Alcune cliniche di Berlino, in Germania, hanno sospeso le somministrazioni del vaccino di AstraZeneca alle donne sotto i 55 anni.
Lo scrive il Tagesspiegel, affermando di aver ottenuto una conferma in tal senso dal principale ospedale della capitale, la Charieté e dal gruppo ospedaliero Vivantes.
Nelle strutture, come riportato dall’AGI, in questione nelle scorse settimane sono stati vaccinati migliaia di collaboratori. Trattandosi nella maggior parte di donne questo potrebbe significare la sospensione di una maggioranza delle somministrazioni. Sulle circa 19 mila persone impiegate alla Charité, i due terzi avrebbero già ottenuto il vaccino, e a circa il 70% di questi è stata somministrata la prima dose di quello AstraZeneca: non è ancora chiaro se costoro otterranno anche la seconda dose.
Come riportato da Tagesspiegel, anche negli altri ospedali berlinesi si starebbe discutendo a somministrare il vaccino anglo-svedese, sapendo anche che le attuali scorte BioNTech/Pfizer e Moderna sono nettamente inferiori.
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Il tema AstraZeneca è tornato di attualità dopo che in Nord-Reno Vestfalia si erano stato verificati due casi di trombosi – una con esito letale – seguite temporalmente alla vaccinazione, su cui sono in corse le necessarie valutazioni mediche per stabilire se ci sia un’effettiva relazione.
A tal proposito, il regolatore tedesco dei vaccini ha affermato oggi di avere registrato 31 casi di un raro coagulo di sangue nel cervello, 9 dei quali hanno provocato la morte, dopo una vaccinazione contro il Covid-19 con il siero messo a punto da AstraZeneca.
In 19 di questi casi è stata rinvenuta una carenza di piastrine o trombocitopenia, riferisce la Reuters che cita il Paul Ehrlich Institute. In nove occasioni, le persone che hanno avuto questa complicanza sono poi morte. Ad eccezione di due casi, tutte le segnalazioni hanno riguardato donne di età compresa tra i 20 e i 63 anni. I due uomini con questo tipo di complicanze avevano invece 36 e 57 anni.
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