Attacco contro la sede dell’organizzazione non governativa Salve The Children a Jalalabad, in Afghanistan, capoluogo della provincia orientale di Nangarhar.
Il bilancio provvisorio è di tre morti fra gli assalitori e undici feriti.
L’attacco è cominciato alle 9.10 ora locale (le 5.30 in Italia).
Un gruppo di kamikaze, a bordo di una vettura imbottita di esplosivo, si è fatta esplodere all’entrata dell’edificio da dove, poi, è entrato nel compound un numero non precisato di terroristi che hanno cominciato a sparare.
Il commando armato era costituito da cinque uomini. I restanti due, stando a Yousuf Saha, capo ufficio stampa dell’ex presidente Hamid Karzai, si sono trincerati nel 3° piano dell’edificio dove è anche bloccato un numero imprecisato di dipendenti dell’organizzazione.
Afghan kids escaping today’s terrorist attack in Jalalabad, heartbreaking picture, pray for Afghans! pic.twitter.com/D1YqIbmR24
— Sifat Rahimee (@SIFATRAHIMEE) 24 gennaio 2018
Uno scontro a fuoco tra militanti e forze di sicurezza sarebbe ancora in corso.
Un testimone, Mohammad Amin, che è scappato saltando da una finestra e si è ferito a una gamba, ha raccontato: “Ho avvertito un’enorme esplosione, simile a un’autobomba. Noi ci siamo messi al riparo e ho visto un uomo armato di un lanciarazzi sparare contro l’ingresso principale per entrare nel compound“.
I talebani afghani, comunque, hanno fatto sapere di non avere alcuna responsabilità nell’attacco armato.
Il portavoce Zabihullah Mujahid, su Twitter, ha affermato: “Attacco odierno nella città di Jalalabad: nulla a che vedere con i mujaheddin dell’Emirato islamico”.
Quindi, si ipotizza che dietro all’attacco ci sia ISIS.