Era il 2005 quando scomparve nel nulla la gatta Boo, causando dolore e sconforto nell’inglese Janet Adamowicz.
Tredici anni dopo, tuttavia, la donna ha ricevuto una telefonata inattesa: la gatta soriana era stata trovata a Pocklington, a 60 chilometri di distanza dalla sua casa a Harogate, nel West York, in Inghilterra.
Il racconto della donna: “Una persona mi diceva di aver trovato la mia gatta scomparsa. Io ho risposto: ‘Non credo, sono entrambi qui’. Ma loro mi hanno detto che hanno esaminato il microchip e che si trattava di Boo. Ho pensato che fosse un errore, ma quando sono andata a vedere e me lo sono trovata davanti, lei mi ha riconosciuta“.
Ma era Boo, scomparsa all’età di quattro anni. Allora la donna affisse i manifesti in tutto il quartiere e pubblicò anche un annuncio su un giornale locale. Dopo un anno di ricerche, Janet si arrese e adottò altri due gatti: Ollie nel 2018 e Tessie nel 2014.
“Boo era molto vivace come un giovane gattino e si godeva la vita all’aria aperta e l’avventura, ma mai avrei pensato potessi ritrovarla. Non sappiamo come ha abbia percorso quei 60 chilometri. Non so dove sia stata, penso che abbia vissuto un po’ randagia, ma credo anche che sia stata nutrita da estranei”, ha raccontato Janet.
Boo oggi ha 17 anni ed è tornata a casa.
Una storia che dimostra quanto sia importante l’uso del microchip.
Fonte: LaStampa.it