Cronaca Social
Fabrizio Corona

L’avvocato di Fabrizio Corona: “Resta in carcere, siamo sotto shock”

“”Tutti quanti ci aspettavamo che Fabrizio potesse tornare a casa dopo la sentenza positiva a suo favore”. Invece, Corona resterà in carcere.

“Tutti quanti ci aspettavamo che Fabrizio potesse tornare a casa dopo la sentenza positiva a suo favore o almeno che potesse andare ai servizi in comunità. Per questo motivo, io e l’avvocato Calcaterra abbiamo presentato un’istanza in silenzio affinché Fabrizio Corona potesse ripartire da dove ci eravamo interrotti. Ieri, il magistrato di sorveglianza di Milano dottoressa Beatrice Crosti ha detto no. Corona resta in carcere. Sono senza parole. Siamo tutti senza parole. Siamo sotto shock”.

Queste le parole dell’avvocato di Fabrizio Corona, Ivano Chiesa rilasciate a Mattino Cinque su Canale 5.

Il legale ha anche racconato che “Fabrizio è abbattuto e arrabbiato perché questo non se l’aspettava. Mi ha detto che vuole iniziare a fare lo sciopero della fame perché questo non se l’aspettava proprio. Gli ho detto di ragionare, di non fare così ma lo conosco, ha un carattere molto forte ed è un uomo molto determinato e secondo me lo farà e quando lo farà lo farà fino alla fine perché lui dice che ora si sente un sequestrato. Ha fatto di tutto: è stato buono, è stato zitto, abbiamo fatto il processo subendo di tutto, abbiamo fatto l’istanza, si è fatto il mese d’agosto in carcere con 50 gradi e ha non ha mai detto niente?.ora dicono no alla scarcerazione… è veramente tutto molto difficile da accettare“.

Ieri, infatti, la pubblicazione delle motivazioni della sentenza con cui, lo scorso 12 giugno, l’ex fotografo dei VIP è stato condannato a un anno di reclusione per un illecito tributario, contro i 5 anni richiesti dalla DDA.

Il Tribunale di Milano, infatti, non ha ritenuto “di dover dichiarare Fabrizio Corona delinquente professionale” perché “la natura prettamente fiscale e le concrete modalità del reato per il quale l’imputato è stato giudicato colpevole non consentono infatti di ritenere, alla luce della ricostruzione complessiva dei fatti e della lontananza nel tempo delle condotte che hanno dato origine alle precedenti condanne, che egli viva abitualmente del provento dei reati”.

Così i giudici Guido Salvini, Andrea Ghinetti e Chiara Nobili.