Cronaca Social

Barbara Palombelli, la famiglia di Tenco contro il suo monologo a Sanremo

La famiglia Tenco ha risposto con una lettera aperta a Barbara Palombelli, che nel suo monologo a Sanremo ha citato la morte del cantante.

  • Il monologo di Barbara Palombelli a Sanremo è finito al centro delle polemiche.
  • Ad attirare le critche sono state anche le parole sulla morte di Luigi Tenco.
  • La famiglia del cantautore ha replicato alla giornalista con una lettera aperta.

Il monologo di Barbara Palombelli nel corso della quarta serata di Sanremo 2021 ha destato numerose polemiche. C’è chi ha criticato la giornalista moglie di Francesco Rutelli per le parole sulle donne e chi, invece, ha puntato il dito contro la parentesi dedicata alla descrizione della tragica morte di Luigi Tenco che, nei giorni del Festival di Sanremo del 1967, ha deciso di porre fine alla sua vita con un colpo di pistola.

Le parole di Barbara Palombelli e la replica della famiglia Tenco

“Erano gli anni ’60 e tutti noi cercavamo emozioni. Pensate che Luigi Tenco proprio qui a Sanremo giocando con una pistola, ha trovato la morte…”: queste alcune delle parole pronunciate da Barbara Palombelli durante la seratache l’ha vista co-conduttrice della kermesse al fianco di Amadeus e Fiorello.

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Immediata la reazione della famiglia del compianto cantautore di sucessi come Ciao, Amore Ciao. I parenti di Luigi Tenco hanno infatti scritto una lettera aperta scagliandosi apertamente contro la giornalista romana.

Ecco il testo completo della missiva:

Signora Barbara Palombelli,

diversi telespettatori ci hanno segnalato il Suo monologo di venerdì 5 marzo u.s., andato in onda su Rai1 all’interno del Festival di Sanremo, attraverso cui ha diffuso notizie improbabili sulla vita di Luigi Tenco.

Quindi, portati a vedere un’altra volta un programma che non ci entusiasma proprio perché rappresenta una manifestazione i cui rumors giornalistici pilotati del 1967 non si fecero scrupoli a relegare l’umanità di Luigi Tenco nell’ingiusta etichetta del ragazzo depresso, condizionando persino le sue numerose opere musicali per diversi decenni, con profonda amarezza abbiamo constatato quanto ancora perduri un certo tipo di superficialità giornalistica.

Le Sue parole, passando per il racconto diseducativo di una Sua bravata adolescenziale, sono risultate come una forzatura per arrivare a parlare in modo inopportuno di Luigi Tenco: “pensate che Luigi Tenco proprio qui (al Festival) giocando con una pistola ha trovato la morte”.

A ciò si aggiunga il fatto che questa ed altre Sue gravi affermazioni sarebbero frutto di un’intervista con Gino Paoli che, come è noto a tutti e diversamente da Luigi Tenco, ha certamente cercato la morte per suicidio ma senza riuscirci (fortunatamente).

Questo chiacchiericcio, pregno di ignoranza sull’argomento da una parte e di incoerenza dall’altra parte, non rende merito alla categoria dei giornalisti a cui apparterrebbe e nemmeno al servizio televisivo pubblico che ha deciso di farLa esibire su Rai1, ma soprattutto non può essere considerato un criterio onesto alla base di affermazioni lesive come quelle che ha fatto nel Suo show del 5 marzo davanti a milioni di telespettatori dove, oltre a diffondere notizie false, ha banalizzato un fatto grave come quello che accadde a Luigi Tenco.

Voglia, dunque, accettare il nostro totale fastidio e rifiuto al Suo “grandissimo abbraccio a Luigi” che ci è sembrato strumentale e irrispettoso dei valori umani ed artistici del nostro amato Luigi.

Ai parenti del cantautore sono arrivate anche le scuse dei consiglieri Rai Rita Borioni e Riccardo Laganà.

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