Merito delle carte da gioco. Sono state proprio loro a far venire a galla una tremenda vicenda di abuso su minore a Treviso.
La vittima è una bambina che aveva 8 anni ai tempi della violenza. Il presunto carnefice, invece, è lo zio.
Tutto è cominciato quando la ragazzina, che oggi ha dieci anni, ha portato in classe delle carte per giocare con i compagni.
Non si trattava di carte napoletane o francesi, ma di carte molto particolari: carte con immagini hard.
Le maestre hanno subito notato il mazzo e chiesto alla bambina spiegazioni. La piccola ha detto di averle prese a casa, di averle trovate sul comodino della mamma.
Qualche altra domanda ed ecco la tremenda rivelazione: “Quelle cose io le ho fatte con lo zio”.
Lo zio in questione è il fratello della madre, un uomo di 40 anni che oggi deve rispondere dell’accusa di violenza sessuale e atti sessuali su minore.
Dalla ricostruzione fatta dalla bambina durante l’incidente probatorio, la violenza si sarebbe consumata proprio a in casa nel 2015 nel breve periodo in cui lo zio è stato loro ospite. L’uomo avrebbe approfittato dei momenti in cui la bimba era sola per molestarla e la piccola non avrebbe mai fatto parola con nessuno dell’accaduto.
Da parte sua l’accusato si difende così per tramite del suo legale: “”Non vogliamo dire che la bimba si sia inventata tutto, non possiamo escludere che quelle violenze siano avvenute ma, a due anni di distanza, come si fa a dire con assoluta certezza che è stato lui“.