Le truffe che riguardano il mondo dei bitcoin sono molto numerose, anche a causa dei malware che vengono creati in maniera specifica per questo settore. Questo non vuol dire che si debba rinunciare a investire nelle valute virtuali per il timore di diventare vittime di una frode: semplicemente, è necessario imparare a riconoscere le azioni e le strategie messe in pratica dai cyber criminali per tenersene alla larga. Ne parliamo con lo staff di forza-trading.com-
Gli scambi di valute digitali
Il boom dei bitcoin e delle altre monete virtuali ha fatto sì che online gli scambi di valute digitali siano diventati sempre più numerosi. Oggi chi ha intenzione di acquistare una criptovaluta ha la possibilità di scambiarla con altre criptovalute o semplicemente di pagarla con del denaro tradizionale. Il problema è che il web pullula di siti e di programmi che mettono a disposizione lo scambio di monete virtuali in modo fittizio. I migliori siti di cui ci si può fidare in questo momento sono Crittopia, Bittrex, Kraken e Coinbase. Se si decide di affidarsi ad altri portali, invece, è bene andare con i piedi di piombo per non correre rischi.
I software per il trading automatico
Anche i software per il trading automatico rientrano nella casistica delle potenziali truffe basate sui bitcoin. L’esempio più comune e noto da questo punto di vista è offerto da Bitcoin Era, che promette guadagni esagerati nel giro di breve tempo. Non è fraudolento, ma è comunque controverso, il servizio che viene proposto da Bitcoin Revolution: per un approfondimento su questa piattaforma, comunque, si può cliccare su https://forza-trading.com/trading-automatico/bitcoin-revolution/.
Gli schemi piramidali
Il settore del bitcoin non è esente dai tentativi di truffa basati sugli schemi piramidali: si tratta dei cosiddetti sistemi di vendita Ponzi, che non di rado vengono sfruttati dai cyber criminali per sottrarre denaro agli investitori più sprovveduti. Ovviamente gli schemi Ponzi non sono una novità del mondo dei bitcoin, ma esistono da molto tempo; semplicemente, sono stati adattati al settore delle valute digitali. Si tratta, in pratica, di sistemi a cascata il cui funzionamento si basa sulle classiche catene di Sant’Antonio: chi porta un cliente nuovo all’interno del sistema ottiene una percentuale sulle vendite del nuovo arrivato. La società OneCoin è una delle realtà che hanno messo in atto questa truffa nel comparto delle criptovalute: fino all’inizio del 2017 è riuscita a raggranellare più di 350 milioni di dollari, ma non tutto il maltolto è stato restituito ai legittimi proprietari.
Le vendite fraudolente
In diversi casi i truffatori mettono a punto delle vendite fraudolente, innalzando i prezzi delle monete virtuali in modo che esse possano essere pagate di più dagli acquirenti. Dopo che la valuta è stata comprata, però, il suo valore subisce un tracollo. Ciò succede per il semplice motivo che la valutazione attribuita all’inizio della transizione non era veritiera. Questo tipo di frode può essere attuato con le valute virtuali poco conosciute, e che magari sono state create da poco; è difficile che si verifichi, invece, con i bitcoin, la cui valutazione viene confrontata in oro o in dollari.
Attenzione alle monete virtuali sconosciute
Questo è il motivo per il quale è preferibile comprare monete virtuali che sono già note e di cui si è certi di potersi fidare: è vero che il prezzo di acquisto sarà un po’ più elevato, ma almeno non si corre il rischio di farsi truffare. Per di più i criminali della Rete giovano anche sulle Ico, cioè le offerte iniziali delle nuove monete, favorendo la diffusione di offerte che non esistono e che, di conseguenza, sono finalizzate solo a sottrarre soldi.