Una famiglia da record. Non c’è che dire. Hanno una marcia in più, anzi un dito.
Già, perché quattordici membri dei Da Silva – originari di Brasilia –, sono affetti da una rara patologia, la polidattilia, che li ha fatti nascere con sei dita per ogni mano e per ogni piede. Un limite? Niente affatto, anzi. Loro ne vanno orgogliosi.
Joao de Assis Da Silva, 15 anni e con la maglia di Neymar sempre indosso: “Avere sei dita mi aiuta molto giocare a calcio. Posso tenere la palla più facilmente, le mie mani sono più grandi del normale e questo mi facilita nel trattenere le palle che vanno oltre la mia testa” dice con una serenità disarmante, mostrando la grandezza delle sue mani, in un’intervista al Corriere. Ha un futuro da portiere di calcio.
Il piccolo Vinicius, nato da poco, non ha tradito le attese. Per la felicità di suo padre Alessandro, è dotato anche lui del “marchio” dei De Silva, conosciuti a Brasilia e in tutto il Paese per la loro peculiarità straordinaria. Si tratta di una rara anomalia genetica che si tramanda da generazioni e che il nonno di Alessandro, Assis, vedeva come un vantaggio. Esatto, non una cosa di cui vergognarsi, bensì una caratteristica di cui andare fieri, cambiando così la prospettiva della questione per tutti i suoi discendenti. “Mio nonno – spiega Alessandro – ha trasformato le nostre sei dita in un qualcosa di prezioso, tanto che scrisse anche un libro con le sue mani stampate sulla copertina“.