Cronaca Social

Cacciatore lascia fucile incustodito e viene ucciso dal suo cane

L’animale è saltato addosso al fucile carico a terra, con la canna puntata verso lo stomaco dell’uomo, e con gli artigli ha mosso il grilletto.

Un cacciatore è stato ucciso dal suo stesso cane.

L’animale è saltato addosso al fucile carico a terra, con la canna puntata verso lo stomaco dell’uomo, e con gli artigli ha mosso il grilletto a tal punto da determinare lo sparo.

LA VICENDA

Sergey Terekhov, 53 anni, aveva lasciato i suoi due cani fuori dalla sua auto prima di una spedizione di caccia nella remota regione sud-orientale di Saratov, in Russia.

Ma uno di suoi animali, all’improvviso, ha accidentalmente premuto il grilletto del fucile da caccia TOZ-34 dell’uomo, che era carico.

Il proiettile ha colpito Terekhov nell’addome. L’uomo è crollato immediatamente sul terreno ghiacciato.

Portato d’urgenza in ospedale, i medici non sono stati in grado di salvarlo e Terekhov è morto meno di un’ora dopo essere stato colpito dal cane.

Un investigatore della polizia ha raccontato: “Arrivato sul posto, il cacciatore ha fatto scendere i suoi cani dall’auto. L’arma era poggiata sul suo ginocchio con il calcio del fucile a terra e la canna puntata verso l’addome. I cani sono saltati fuori dalla macchina e uno di loro è saltato verso il proprietario – che era ancora seduto sul sedile dell’auto – premendo il grilletto. Tutto è accaduto di fronte al cugino del cacciatore che ha immediatamente chiamato un’ambulanza. I soccorsi sono arrivati abbastanza velocemente dal villaggio di Dyakovka ma l’uomo è morto mentre andava all’ospedale“.

Il poliziotto ha comunicato che il cacciatore russo possedeva tutte le licenze necessarie per possedere l’arma ed era sobrio al momento della tragedia.

Insomma, si è trattata di una tragica fatalità.

Il cane che ha ucciso senza volerlo è un segugio estone noto per il temperamento calmo e la grande intelligenza.

Originariamente il segugio estone è stato allevato in epoca sovietica quando le autorità comuniste ordinarono che ogni repubblica dell’URSS dovesse avere una sua razza.