Si tratta di una importante scoperta in campo medico nella lotta ai tumori, ed è tutta italiana. È stato individuato il meccanismo che dà energia ad alcuni fra i tumori più diffusi. Il team della ‘Columbia University’ di New York che ha raggiunto questo traguardo è stato guidato da un italiano, Antonio Iavarone.
Con lui molti italiani, come Anna Lasorella e Angelica Castano della Columbia, Stefano Pagnotta e Luciano Garofano e Luigi Cerulo, che lavorano fra la Columbia e l’università del Sannio a Benevento.
Ma cosa hanno scoperto?
In parole semplici, lo studio che è stato pubblicato sulla rivista ‘Nature’, ha dimostrato che il meccanismo individuato nel 2012 per glioblastoma (il più aggressivo dei tumori al cervello) è lo stesso che si attiva per altri tumori molto diffusi come quelli di testa e collo, vescica, seno, cervice uterina, esofago e polmone.
In pratica, nel 2012 fu scoperto che il glioblastoma traeva energia per formarsi, vivere e propagarsi da una proteina che non esiste in natura ma che nasce dalla fusione di due proteine chiamate FGFR3 e TACC3.
La nuova proteina nata da questa fusione, altera il metabolismo dei mitocondri (che sono le centraline energetiche delle cellule) facendo sì che producano una grandissima quantità di energia utile ai tumori per vivere.
Questo significa che i farmaci già in uso per inibire l’attività della proteina nata dalla fusione di FGFR3 e TACC3 potrebbero risultare utili nel trattamento di numerose tipologie di tumore.