Il Cardamomo, Elettaria cardamomum, è una spezia conosciuta in Europa fin dai tempi dei Greci e dei Romani. Viene indicata come la terza spezia più cara al mondo dopo zafferano e vaniglia. Grazie ai suoi benefici e alle sue proprietà viene considerato un superfood. Ma scopriamo di cosa si tratta.

Questa spezia ha un sapore erbaceo e caldo, unito alla freschezza dell’eucalipto e della menta. Infatti i semi vengono usati da sempre per dare profumo a bevande e cibi o per creare dei veri e propri aromi. Allo stesso tempo, grazie sue proprietà benefiche, veniva largamente utilizzato nei paesi orientali in medicina.

Studi scientifici: cosa può fare il cardamomo
Secondo uno studio del Texas A&M AgriLife, “l’assunzione di semi di cardamomo aumenta il dispendio energetico e riduce la massa grassa“, quanto affermato è stato studiato su dei topi, nei quali i circuiti neurali venivano modulati, regolando la lipolisi del tessuto adiposo e il metabolismo ossidativo mitocondriale, nel fegato e nei muscoli scheletrici.
Il cardamomo va a influire l’aumento dell’appetito, la perdita di grasso e la riduzione dell’infiammazione. Nonostante sia poco conosciuta in Occidente, negli ultimi anni si sta diffondendo. Questa spezia è molto amata e largamente utilizzata proprio perché può bruciare calorie. Dopo gli studi effettuati sugli animali, si è giunti ad individuare le dosi precise per l’uomo: 77 mg di cardamomo bioattivo per un adulto di 60 Kg si può ottenere consumando 8-10 baccelli al giorno.

Ma lo studio è andato oltre: si è scoperto che il cardamomo va a modulare i circuiti neurali che regolano la lipolisi del tessuto adiposo e il metabolismo ossidativo mitocondriale. Questo aspetto non è da poco, ma è fondamentale anche come base per studi futuri. Inoltre il cardamomo può ridurre l’infiammazione di basso grado evitando che evolva in infiammazioni croniche. Consumando il cardamomo si può ridurre quindi lo sviluppo di molte malattie.