Laura non c’è. E non ci sarà mai perché nella vita di Nek c’è Patrizia, ovvero Patrizia Vacondio, che dal 2006 è la donna di uno che è stato considerato, almeno dagli anni Novanta in poi, tra gli uomini più belli della canzone e del panorama mediatico italiano.
Insieme hanno una figlia, Beatrice, che si somma all’altra figlia di Patrizia, nata da un matrimonio precedente. Patrizia, poi, è una vera musica per Nek. A sua moglie sono dedicate ben cinquanta canzoni del repertorio del cantante. Fra tutte Fatti avanti amore, che nel 2015 rischiò di arrivare prima a Sanremo per poi farsi battere da Il Volo, che in quei giorni era in pieno spolvero da successo. La canzone però risultò la vincitrice morale.
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Impossibile cercare un gossip tra i due. Nessun tradimento, nessun cornino. Solo tanto amore, che magari non fa notizia, ma fa sempre immenso piacere. C’è ancora chi ci crede e chi ci riesce. E non è poco.
Proprio in queste ore Nek sta vivendo con sua moglie un momento di dolore. È morto, infatti, Don Carlo, il sacerdote che ha unito i due in matrimonio. E Filippo Neviani, questo il nome di Nek all’anagrafe, gli ha dedicato un post con tanto di foto del prelato su Instagram che recita: «Ciao Don Carlo!! Sei stato molto importante per me e per la mia famiglia. Ancor prima per mia moglie che hai visto crescere e per la quale hai sempre nutrito un sentimento paterno forte. Ci hai unito in matrimonio, hai battezzato Martina e Beatrice. Hai seguito le nostre vite come fossero quelle dei tuoi figli».
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E ancora ha aggiunto: «Sei stato un faro una guida per tantissimi fedeli e non, ai quali hai sapientemente spiegato che, quando giungerà quel giorno, ci verrà solo chiesto quanto amore avremo messo nella nostra vita». Ti ricorderò con alcuni versi di quella poesia che ci donasti il giorno delle nostre nozze: ‘Portami sulle tue ali di gabbiano leggero verso terre e mari lontani dove sirene cavalcano bianchi cavalli nordici’. Che Dio ti abbia in gloria».
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Siamo tutti vicini a Nek, alla moglie e alla sua famiglia in questo momento di dolore, certamente non facile. È sempre una brutta cosa quando ti muore quello che è un punto di riferimento. Quanto poi questo è un sacerdote e diventa, da cattolico, davvero un porto sicuro, il dolore appare insopportabile. Ma passerà anche questo Filippo. Te lo assicuriamo.
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