In sociologia si chiama ‘familismo amorale‘ e da definizione da manuale è «una morale e un insieme di comportamenti e modi di relazionarsi che distinguono e separano il proprio nucleo familiare dal resto della società».
E in una società, tipicamente italiana, dove l’ascensore sociale è sostanzialmente bloccato, accade che i padri facciano fare lo stesso loro lavoro ai figli che in genere era lo stesso dei nonni. Accade anche nel mondo della musica. Lo ha fatto Gianni Morandi con una notevole parte dei suoi figli. Lo hanno fatto i Pooh con alcuni esponenti della loro prole.
Adesso è il turno di Raf, ovvero Raffaele Riefoli, per intenderci uno dei cantanti di maggiore successo degli anni Ottanta e Novanta. Insieme in questi giorni sono in rotazione radiofonica con il singolo Samurai. Padre e figlio che sono sul palco e che realizzano così un sogno.
Di tutta questa storia Raf racconta: «Anni fa Samuele ha iniziato a suonare la chitarra, prendeva lezioni ma ha smesso in fretta, iniziando a produrre hip hop e trap con i suoi amici. All’inizio quello che ascoltavo non mi piaceva molto, la scrittura era ancora acerba, la realizzazione non mi convinceva. Non mi proponeva di ascoltare direttamente, forse per soggezione o perché mi vedeva troppo impegnato. Ma faceva sentire le canzoni alla mamma. Ho cercato di dissuaderlo. Gli ho detto di finire gli studi. Poi è successo che da un anno a questa parte ha iniziato a scrivere cose interessanti. Fanno parte del suo mondo ma trovo che, per un ragazzo di 19 anni, siano originali. E quindi mi ha colpito. Ho preso la decisione di realizzare un sogno. Non avrei mai neanche osato immaginare di fare un pezzo con mio figlio».
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E per chi non se ne fosse accorto, i due sono stati tra i protagonisti del Capodanno di Canale 5 con Federica Panicucci. Una partecipazione che ha fatto impazzire i fedelissimi di Raf, facendo pensare che è finalmente arrivato un vero erede del cantante. La parte che ha reso più felice Raf è stata la confessione del figlio, che per la melodia ha detto di essersi ispirato a ‘Self control’, il successo inglese anni Ottanta che ha portato Raf ad essere conosciuto in tutto il mondo.
E il figlio di Raf, Samuele, cosa dice? «Io gli ho sicuramente dato consigli sulla mia generazione, sui gusti che magari non poteva comprendere. Da lui ho imparato tantissime cose tecniche». Ed ecco così un padre e un figlio che si incontrano nella musica. E la storia continua.
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