Sono arrivati a 17 i casi di Chikungunya accertati in Italia. Già il solo nome fa sobbalzare dalla sedia, se poi si aggiunge che si tratta di una malattia tipica delle zone tropicali e che viene trasmessa dalle zanzare, il sudore freddo comincia a scorrere dalle tempie.
In realtà non c’è nulla da temere, l’importante è che non ci siano complicazioni, come del resto succede anche per le normali influenze. Ecco, quindi, qualche informazione che è utile conoscere.
La Chikungunya è una malattia virale. A trasmetterla sono sia le zanzare Aedes Aegypti che trasmettono anche la febbre gialla e la Dengue, che la zanzara tigre ormai diffusissima anche da noi.
Prende il nome dalla lingua kimakonde (Tanzania) dove la parola chikungunya significa “contorto” (come le posizioni che assumono le persone affette da questa malattia a causa dei forti dolori articolari).
I sintomi sono quelli tipici dell’influenza: febbre (anche molto alta), dolori articolari (spesso invalidanti e duraturi), mal di testa, affaticamento, nausea e sfoghi cutanei.
Non ci sono vaccini, né terapie particolari se non quelle classiche prescritte per l’influenza. Il tutto, infatti, si risolve spontaneamente in pochi giorni e senza conseguenze. Devono prestare particolare attenzione, come per tutte le malattie, i bambini e gli anziani.
Questa non è la prima volta che la Chikungunya fa capolino nel Belpaese. Nel 2007 ci fu un focolaio a Ravenna probabilmente causato dalla zanzara tigre. Nel 2014, invece, furono registrati dieci casi in tutta Italia: in quel caso, però, si trattava di persone che erano state in vacanza ai Caraibi o in Sud America dove la malattia è molto diffusa.