La sfida che verrà disputata stasera 26 gennaio al San Paolo non sarà facile, sia per i calciatori che per gli allenatori. Si è già entrati in clima partita e i nervi tra le due tifoserie sono molto tesi. Lo dimostrano due striscioni appesi sulle ringhiere del San Paolo che offendono Sarri accusandolo di essere un «gobbo bast**do».
Dovevamo aspettarcelo. La fine della relazione tra l’ex allenatore del Napoli e i suoi tifosi è stata forse più tragica di quella che vedeva coinvolto l’attaccante Gonzalo Higuain. I tifosi partenopei non l’hanno presa bene e quando le due squadre si incontrano in campionato o in Coppa, il clima diventa sempre instabile (forse anche troppo).
Maurizio Sarri si aspetta ovviamente una bordata di fischi stasera ma è stato lui stesso a dire come questi fischi per lui sono solo «una manifestazione d’affetto». L’allenatore sta cercando quindi di sdrammatizzare e distendere i toni per non caricare troppo l’ambiente.
Il tecnico bianconero ha inoltre dichiarato:
«Se posso escludere un mio ritorno a Napoli? In questo momento non ho pensieri sul futuro, dopo questa esperienza posso pensare anche di smettere, non so quante energie mi restano e se penserò di fare ancora bene»
Sarri, infine, ha parlato delle motivazioni che lo spingono a continuare e delle energie che un allenatore deve avere per allenare una squadra come la Juventus:
«La pressione nel calcio è un falso mito, ognuno di noi sente quella che si pone autonomamente: se uno sta dietro a questo circo diventa matto. Dipende tutto dalle energie che ti rimangono. Se uno non se le sente più è giusto che smetta. Non so se tra due anni sarò lo stesso o no, se sono lo stesso proseguo, se ho meno motivazioni smetto. Ci sta che tra due anni a livello di cervello cominci a perdere colpi e decido di andare avanti lo stesso facendo una cazzata»
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