Stamattina, alle 9.30, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrerà il premier uscente, Giuseppe Conte, per affidargli l’incarico di formare un nuovo governo dopo l’intesa trovata tra il Movimento Cinque Stelle e il Partito Democratico.
Tuttavia, ci sarebbero ancora dei nodi da sciogliere non tanto relativi al programma quanto alla composizione della squadra di governo – a cominciare dal ruolo di Luigi Di Maio – e alla scelta pentastellata di ricorrere alla piattaforma Rousseau.
Inoltre, ieri sera Beppe Grillo su un post pubblicato sul suo blog ha ‘raccomandato’ di scegliere ministri fuori dalla politica per quanto concerne i dicasteri tecnici.
Il leader del M5S Di Maio, dal canto suo, ha già fatto sapere di avere rinunciato all’incarico di premier offerto dalla Lega, mentre Nicola Zingaretti ha sottolineato che “serve il coraggio di tentare per chiudere la stagione dell’odio”.
Infine, Matteo Salvini ha ammesso quale sia stato il suo errore principale dopo avere causato la crisi di governo che lo ha relegato all’opposizione: “Non mi aspettavo il gesto dei renziani“.
Sì, perché alcune fonti – riportate, ad esempio, dal direttore del TG di La7 Enrico Mentana – sostengono che il leader del Carroccio avrebbe chiamato il segretario nazionale del PD al telefono prima della decisione di staccare la spina al governo gialloverde per ricevere la rassicurazione che non ci sarebbe stato alcun accordo con il M5S, aprendo così la strada al voto anticipato. Ma Matteo Renzi, aprendo ai pentastellati, ha stravolto il progetto leghista.
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