La cessione dei crediti e lo sconto in fattura sono salvi per i bonus riguardanti i lavori di edilizia libera come la sostituzione di caldaie e infissi. Tuttavia, è stata introdotta una novità durante l’esame in commissione alla Camera. Il decreto Superbonus permette di salvare gli accordi già avvenuti prima dello stop del 16 febbraio. Gli accordi devono però essere sempre dimostrabili.

Per quali bonus si riceve lo sconto in fattura?
Sicuramente no per il superbonus. Sono salvaguardati gli sconti per i lavori che non prevedono la presentazione di un titolo abitativo, come la Cila. Si tratta di quei cosiddetti bonus in edilizia libera quali il bonus casa, l’ecobonus, il sismabonus, gli impianti fotovoltaici, i sistemi di accumulo, le colonnine di ricarica dei veicoli elettrici, l’eliminazione delle barriere architettoniche, e la sostituzione di infissi e caldaie.
Tantissimi nuovi bonus in arrivo per le facciate di casa.
Il decreto Superbonus aveva bloccato la cessione dei crediti dal 17 febbraio, ma in alcuni casi può tornare per i bonus sopra elencati. Può succedere quando si verificano alcune condizioni. In particolare è sufficiente che entro il 16 febbraio si sia registrata una di queste due opzioni: o sono già iniziati i lavori o i lavori non sono iniziati, ma è stato stipulato un accordo vincolante tra le parti per la forniture di beni e servizi. Si possono quindi ultimare i lavori già avviati o concordati.

Come dimostrare l’esistenza di un accordo vincolante?
Il primo sistema, quello più semplice, è l’avvenuto pagamento. l’accordo è vincolante anche qualora sia stato versato solo l’acconto, con la rispettiva ricevuta. Se il pagamento non è ancora stato effettuato, è necessario dimostrare che l’accordo sia stato concordato prima del 16 febbraio. serve una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà sottoscritta sia dal committente che dal cedente. Questa dichiarazione contiene la data di inizio lavori e le specifiche dei bonus.