L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha deciso di approfondire l’inchiesta sull’ipotesi di fuga del coronavirus dal laboratorio cinese di Wuhan.
Paolo Liguori, giornalista e direttore di TgCom24, contattato da Adnkronos, ha affermato: «Io avevo avuto la notizia, e la diedi per primo. Avevo la certezza delle fonti, e ritenni fosse mio dovere dirla. Ma quando l’ho detto, in Italia ci fu qualcuno che la copiò, descrivendola però come se fosse una sciocchezza, senza darle nessuna importanza, come se fosse irrilevante«.
«Delle due l’una – ha aggiunto Liguori – O pensi che sia una fesseria, e allora non pubblichi la notizia, o se pensi che sia vera è la notizia più importante degli ultimi dieci anni. Si capiva dall’inizio che sarebbe stata una cosa che ci avrebbe messo in ginocchio per anni e credo che nessuno l’avrebbe dovuta passare come una notizia di secondo piano. Ha cambiato la nostra vita in modo del tutto radicale».
Liguori, 71 anni, ha spiegato: «I cinesi hanno avvertito con molto ritardo del virus, mentre loro erano già in attività da mesi. Poi hanno trascinato ancora questa mancanza di verità, e la cosa è peggiorata. Il tempo passava e si è creato un divario enorme tra chi aveva in mano il virus originario, quindi poteva produrre un vaccino efficiente, e tutto il mondo occidentale, che ha provato a produrre vaccini che però non sono risolutivi».
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Il giornalista, a proposito del ritardo dell’inchiesta dell’OMS, ha detto: «Una farsa. I cinesi hanno spinto sull’OMS per fare una farsa di indagine, con 17 scienziati venuti da fuori affiancati da 17 scienziati cinesi che hanno nascosto tutto». A questo punto però «l’OMS, che è un’agenzia dell’Onu, correva il rischio di essere esautorata completamente e rischiava di scomparire. Ha dunque ricevuto dunque pressioni dall’Onu per fare una vera inchiesta, ed è intervenuto il direttore generale Ghetreyesus che ha riaperto la questione»,
Gli esiti dell’inchiesta? Le ipotesi di Liguori: «Da una parte si tratta di stabilire i passaggi e i danni, dall’altro il risarcimento. Ma prevedo una forte resistenza da parte dei cinesi». E un’eventuale forma di risarcimento? «Che tirino fuori i brevetti dei loro vaccini, che sono molti diversi dai nostri. Loro hanno vaccini veri, noi purtroppo ancora no. Il nostro si basa sui sintomi».
Le varianti, ha detto Liguori, «sono forme di virus che si producono perché il virus possa sfuggire al vaccino. Lo insegnano anche agli studenti di medicina: se tu vaccini mentre c’è la pandemia, si creano le varianti». Così la situazione «peggiora, perché si dovranno fare altri vaccini basati sulle varianti».
Infine, «Qui si tende a darsi la colpa a vicenda, ma alla fine questo meccanismo che si è innescato – colpa della Germania, colpa del governo Conte, colpa del governo Draghi – in realtà è una baggianata. Non vogliamo vedere di chi è la colpa, che è solo della tempistica con cui i cinesi ci hanno detto le cose».
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