Cronaca Social

Coronavirus: Massimo Giletti durissimo con Matteo Renzi (VIDEO)

Durante l’ultima puntata di Non è l’Arena, Giletti e Renzi hanno parlato di Coronavirus e hanno avuto un aspro confronto sugli investimenti nella sanità.

Nel corso dell‘ultima puntata di Non è l’Arena, è andato in scena uno scontro tra Massimo Giletti e il leader di Italia Viva Matteo Renzi.

Il confronto tra Giletti e Renzi

Il confronto tra il conduttore di Non è l’Arena e Matteo Renzi è iniziato con le parole di Massimo Giletti, che ha fatto presente all’ex Presidente del Consiglio che la ex portavoce di Macron ha dichiarato che gli italiani non sono stati in grado di contenere il virus.

Successivamente ha fatto riferimento alle lamentele di Attilio Fontana relativamente ai ritardi nell’arrivo delle mascherine, chiedendo come mai non si riesca e operare in tempi reali. Ha altresì fatto riferimento ai pochi investimenti fatti dalla politica in terapia intensiva. A suo dire, la politica italiana dovrebbe farsi domande sugli errori commessi in questo campo.

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Come ha replicato Matteo Renzi? Sottolineando che, in questa fase, è meglio deporre le armi e non fare polemiche. Ha poi specificato che negli anni del suo governo i fondi alla sanità sono aumentati.

“Alle persone che non hanno la mascherina, cosa gliene frega di sapere se il mio governo ha aumentato di tre miliardi o quattro miliardi gli investimenti alla sanità?”: queste le parole dell’ex Premier, le cui affermazioni hanno suscitato una reazione immediata di Giletti, che ha parlato di 37 miliardi di non investimenti nel settore della sanità dal 2010 al 2019.

Subito dopo le parole di Giletti è arrivata la controreplica di Renzi, che ha accusato il conduttore di dire cose non vere, sottolineando che il suo Governo, dal 2013 al 2017, ha investito 7 miliardi nella sanità. Il leader di Italia Viva ha però specificato che questo conta poco se non ci sono le mascherine.

Matteo Renzi ha inoltre rivelato di aver suggerito a Conte di scegliere Bertolaso come commissario ma di approvare comunque la sua decisione, in quanto “quando sei in emergenza non ti metti a piantare bandierine”. Ha chiuso specificando che, a suo avviso, dare la colpa all’Europa in una situazione del genere è populismo.

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