In attesa del varo del terzo Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri (DPCM) sul coronavirus, con nuove misure restrittive ma anche con regole consigliate per tutti gli italiani, il premier Giuseppe Conte non ha escluso la chiusura totale delle scuole del Paese per la tutela della sicurezza di dipendenti e studenti.
In un’intervista a Repubblica, però, il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha auspicato che l’emergenza possa finire al più presto e che, di conseguenze, le scuole riprendano a funzionare.
Poi, sulla possibilità che gli esami di maturità possano saltare, il ministro ha detto: «Vedremo quanto durerà la sospensione delle attività. Se necessario, ci sarà un piano di emergenza». Il ministro, però, non vuole sentire parlare del sei politico per chi sta perdendo molti giornali scolastici: «Dobbiamo essere il più possibile presenti nei confronti delle scuole, intervenire sulle difficoltà, ma pretendere da loro senso di responsabilità».

LEGGI ANCHE: Coronavirus, 27 morti in 24 ore. L’aggiornamento.
Per Lucia Azzolina «questa situazione deve essere un’opportunità per fare avanzare l’innovazione didattica, sulla quale avevo già fatto partire un gruppo di lavoro al ministero». E ha aggiunto: «Abbiamo aperto una pagina sul sito del Miur che va immaginata come un inizio. La prima cosa che vi si trova sono le lezioni di formazione per i docenti, i cosiddetti webinar, seminari in rete», mentre per gli studenti «ci sono le piattaforme che permettono di avere classi virtuali a tutti gli effetti. Compiti compresi».
Infine, alla domanda su quanto si possa andare avanti in questo modo, il ministro ha affermato: «Dipende da quanto saremo in grado di implementare quella pagina e di coinvolgere il più possibile tutti. Su questo sono ottimista. Certo, prima si torna a scuola fisicamente e più contenta sarà la ministra dell’Istruzione».
LEGGI ANCHE: Quanto tempo resiste il Coronavirus su una superficie?
Commenta