Cronaca Social
Soldi del fantacalcio per fare la spesa

Coronavirus, soldi del fantacalcio per fare la spesa ai poveri

I soldi del fantacalcio sono serviti a fare la spesa per chi è in difficoltà. Il Coronavirus risveglia la solidarietà di San Prisco, in provincia di Caserta.

Sono 900 euro i soldi del fantacalcio raccolti da alcuni ragazzi di San Prisco, in provincia di Caserta. Hanno deciso di privarsene per il bene comune. Hanno deciso di aiutare i poveri della comunità, che in questo momento sono in difficoltà più del solito.

Fila al supermercato
Fila al supermercato per il rispetto del decreto ministeriale, che impone una distanza di sicurezza di almeno un metro

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Hanno fatto la spesa per chi è meno fortunato di loro, e spesso dimenticato, considerando la situazione di emergenza che coinvolge tutto il Paese. Non se ne sono dimenticati. Hanno pensato a loro, al fatto che avessero problemi enormi a reperire beni di prima necessità.

Le provviste, che anche noi facciamo fatica a mettere insieme (per problemi di natura pratica e perché non tutti hanno lo stipendio assicurato), sono state consegnate alla protezione civile di San Prisco. Saranno donate alle famiglie in costante difficoltà economica e a quelle che ci si trovano a causa della straordinarietà del momento.

L’idea di riempire carrelli e scatoloni con beni di prima necessità – pasta, pane, conserve, latte e biscotti – è partita da un gruppo di circa quaranta persone della città. Hanno preso i soldi del fantacalcio e li hanno destinati a una causa più che nobile. Calzedonia, Ferrari, Giovanni Rana: tutti in campo per fare la propria parte e dimostrare senso civico e solidarietà. Non sono da meno però i comuni cittadini.

«Siamo partiti circa 10 giorni fa, mentre aspettavamo il destino del campionato di Serie A. Ma ad un certo punto, vista la situazione, ci è passata la voglia di continuare e abbiamo preso questa decisione»: dice Antonio Iannaccone, tra gli ideatori dell’iniziativa.

E ancora: «In questo momento c’è il desiderio di rimanere uniti, nonostante il distanziamento forzato, e non deve mancare lo spirito di solidarietà in un momento di forte crisi economica e sociale.Voglio anche sottolineare che nel gruppo ci sono dei professionisti con partita IVA che ad oggi non stanno lavorando eppure hanno dimostrato grande spirito di amore verso il prossimo».

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