Cronaca Social

Cosa sono le pensioni integrative e a che cosa servono

Non è mai troppo presto per iniziare a pensare a quello che sarà il proprio stile di vita una volta raggiunta l’età pensionabile.

Non solo chi è ormai prossimo alla pensione, ma anche i giovani a inizio carriera dovrebbero iniziare a valutare per tempo questo aspetto, cercando di capire a quanto potrebbe ammontare l’assegno della pensione e come fare per ottenere un’entrata aggiuntiva.

Tra le tante soluzioni alle quali è possibile ricorrere, rientrano le pensioni integrative, ossia i fondi pensione e i PIP.

Chi desidera capire come funziona e come aderire a un fondo pensione oppure a un PIP, può trovare in rete numerose guide utili e complete, redatte da esperti; in questo articolo ci limiteremo a spiegare in modo generale che cosa sono le pensioni complementari, in cosa differiscono le varie tipologie e a che cosa servono.

Pensione integrativa: che cos’è

Mentre la pensione obbligatoria è una forma di previdenza sociale prevista dallo Stato, la quale prevede che ogni soggetto attivo a livello lavorativo versi, direttamente o attraverso il proprio datore di lavoro, dei contributi alla cassa previdenziale di riferimento, le pensioni integrative non sono obbligatorie e possono essere sottoscritte, a discrezione del singolo, in qualsiasi momento, anche in assenza di un impiego fisso.

Entrambe le forme pensionistiche consentono di ottenere, una volta raggiunta l’età pensionabile, un reddito mensile di importo variabile, il quale, mentre nel primo caso viene calcolato a partire dall’ammontare dei contributi versati, nel secondo dipende da numerosi fattori, tra cui contributi, durata e rendimento economico.

La pensione integrativa è un vero e proprio strumento di investimento, in quanto il denaro versato viene utilizzato dal gestore del fondo o del piano per la creazione di un paniere o di un portafoglio di titoli.

Quali tipologie esistono

Il soggetto che desidera sottoscrivere una pensione integrativa, può scegliere principalmente tra due formule: il fondo pensione aperto e il Piano Individuale Pensionistico.

Entrambe le formule sono accessibili non solo ai lavoratori dipendenti, ma anche agli autonomi, ai disoccupati e, in generale, a qualunque soggetto desideri ottenere un reddito aggiuntivo al raggiungimento dell’età pensionabile. Mentre però i primi sono fondi gestiti da intermediari finanziari, i secondi vengono istituiti dalle compagnie assicurative.

Determinate categorie di lavoratori possono inoltre aderire a dei fondi pensione chiusi o negoziali, in genere istituiti sulla base dei contratti collettivi aziendali oppure nazionali.

Perché si aderisce a un fondo pensione o a un PIP

Il motivo principale per il quale un soggetto sceglie di aderire a una pensione complementare riguarda la possibilità di ottenere una somma di denaro aggiuntiva una volta raggiunta l’età pensionabile, così da poter integrare la pensione erogata dalla cassa previdenziale e da garantirsi un tenore di vita un po’ migliore.

Altri motivi che spingono ad aderire a un fondo pensione o a un Piano Individuale Pensionistico riguardano:

  • la possibilità di versare dei contributi anche in assenza di un’attività lavorativa stabile;
  • i vantaggi fiscali relativi alla deduzione dal reddito imponibile;
  • la possibilità di versarvi il TFR.

In più, alcune formule consentono, in determinate situazioni, di ottenere un anticipo o il riscatto totale della somma spettante prima del tempo.