Il 24 settembre uscirà in libreria ‘Inside Out’ l’autobiografia di una delle attrici più amate, Demi Moore. Un libro che promette di lasciare di stucco i fan della star per i contenuti shock.
La vita della Moore, infatti, è stata tutt’altro che patinata. Non solo Hollywood con grandi successi come ‘Ghost’ e ‘Soldato Jane’, o i matrimoni più o meno felici con i colleghi Bruce Willis e Ashton Kutcher, ma anche le zone d’ombra di una esistenza tormentata e messa più volte a dura prova, a partire dall’infanzia come ha raccontato in una intervista per il ‘New York Times’.
La sua storia inizia con il racconto dei continui spostamenti lungo tutta l’America con la famiglia e di una madre in depressione che periodicamente tentava il suicidio. E il primo shock arriva quando ancora bambina, un giorno è costretta ad aiutare il padre a salvare la mamma dall’ennesimo tentativo di togliersi la vita.
“Ricordo di aver usato le mie piccole dita di bambina – ha raccontato al NYT – per cercare di tirare via le pillole che aveva ingoiato, mentre mio padre le teneva la bocca aperta e mi spiegava cosa fare. Qualcosa di molto profondo si mosse dentro di me in quel momento: non ero più una bambina”.
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Poi a 15 anni la violenza sessuale, un trauma. A 16 anni andò a vivere con il musicista rock Freddy Moore che sposò due anni dopo. Seguirono le nozze con Bruce Willis e poi con Ashton Kutcher. E in merito al periodo trascorso con quest’ultimo ha fatto un’altra rivelazione drammatica.
“Avevamo appena iniziato a uscire insieme, era il 2003 – ha ricordato – io avevo 42 anni e lui 15 di meno, sono rimasta incinta di una bambina, a cui avremmo voluto dare il nome di Chaplin Ray, ma al sesto mese di gravidanza ho avuto un aborto spontaneo…“.
Seguì un periodo buio a base di droga e alcol fino a quando nel 2012 iniziò la riabilitazione. “Ora sono pulita – ha concluso l’attrice – ma allora non avevo una carriera né una relazione stabile“.