A una settimana dalla morte di Diego Armando Maradona, venuto a mancare a soli 60 anni il 25 novembre 2020, si fanno sempre di più le domande in merito alla correttezza dell’operato del medico personale del Pibe, il Dottor Luque, indagato per omicidio colposo.
La chat dei figli del Pibe
Del Dottor Luque hanno parlato a inizio novembre i figli del campione, in una chat su WhatsApp creata ai tempi del ricovero di Maradona per un ematoma al cervello. Nella conversazione erano presenti anche la Dottoressa Cosachov, psichiatra dell’ex stella del Napoli, e il Dottor Diaz, il suo psicologo).
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Nella chat, che è stata sequestrata dagli inquirenti, si vede soprattutto Dalma, figlia maggiore di Diego Armando Maradona e di Claudia Villafane, che manifesta forti perplessità al pensiero di affidare il padre a un medico non clinico.
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Nel frattempo, la posizione di Luque si fa sempre più grave. Fondamentali a tal proposito sono le rivelazioni dell’avvocato dell’infermiera che si occupava dell’ex numero 10 azzurro. A suo dire, Maradona sarebbe morto in crisi di astinenza e, una settimana prima del decesso, sarebbe caduto in casa battendo la testa, senza essere sottoposto ad accertamenti medici.
Inoltre, secondo quanto specificato dalla Dottoressa Cosachov, Luque non avrebbe predisposto per l’ex campione argentino un’assistenza costante dal punto di vista medico specialistico e infermieristico.
Luque, dal canto suo, si è difeso affermando di non aver mai ricevuto dalla psichiatra una relazione precisa, davanti alla quale avrebbe fatto partire le procedure di internamento di Maradona in una clinica psichiatrica.
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