L’INPS, nel giro di pochi giorni, ha dato due cattive notizie.
La prima è stata che se l’Italia dovesse chiudere le frontiere ai migranti, le casse della previdenza sociale perderebbero 38 miliardi di euro entro nei prossimi 22 anni.
La seconda è che, in base agli “scenari demografici” si andrà in pensione dai 66 anni e 7 mesi nel 2018; dai 67 anni nel 2019, fino ad arrivare a 69 anni e 9 mesi dal 2051.
Morale della favola: l’Italia ha bisogno dei migranti perché non facciamo più figli e chi oggi ha 36 anni o meno non andrà in pensione prima dei 70 anni perché si vive di più.
Poi, c’è un’altra cattiva notizia: “Il lavoro atipico è il più diffuso tra i giovani di 15 – 34 anni, tra i quali circa 1 occupato su 4 svolge un lavoro a termine o una collaborazione“.
Una constatazione che cozza con quanto appena scritto: sì, perché come possono i giovani che 1) andranno in pensione a 70 anni e 2) fanno pochi figli, garantirsi un presente degno di questo nome per mettere su famiglia e pagare i contributi necessari per avere una vecchiaia tranquilla?
Insomma, l’INPS ha mostrato un Paese in cui l’emergenza economica e sociale è dietro l’angolo.
Eppure, il tema del lavoro, soprattutto quello giovanile, appare ancora troppo debole.
Nonostante, infatti, l’Italia rischi tra pochi anni di essere più povera e più conflittuale, c’è uno stallo politico che si cerca di minimizzare con le solite promesse, come quelle pronunciate dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan: “Priorità del Paese è il lavoro, quello dei giovani in particolare. Ci sono sintomi importanti, la possibilità di creare lavoro è forte“. Bla, bla, bla…
Parole, solo parole… perché intanto il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni ha superato quota 40%.
Insomma, l’Italia, continuando di questo passo, rischia di innescare una bomba a orologeria, dove le problematiche economiche e i disequilibri sociali potrebbero creare, prima o poi, tensioni.
Occorre voltare pagina, prima che sia troppo tardi. Ma gli attuali governanti e politici ne sono capaci? Il dubbio è assai forte…