Il Tribunale di Monza si è pronunciato: il divorzio tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario è arrivato a un punto definitivo. L’ex Cavaliere e più volte Premier a Palazzo Chigi, assistito dai suoi legali De Vellis e Giuggioli, ha rinunciato a 46 milioni di euro.
A tanto ammontava la cifra che la Lario, che è stata sposata con Berlusconi dal 1990 al 2014, avrebbe dovuto restituire all’ex consorte e padre dei suoi tre figli sulla base della sentenza della Cassazione che aveva sancito la revoca dell’assegno divorzile versato all’ex attrice.
LEGGI ANCHE: Silvio Berlusconi indagato per il fallito attentato contro Maurizio Costanzo
Le fasi del divorzio Berlusconi – Lario
Archiviati i momenti più intensi dello scandalo Ruby Gate, la rottura tra Silvio Berlusconi e Veronica Lario si è trasferita nelle aule dei tribunali. Inizialmente, alla 64enne bolognese, che all’anagrafe si chiama Miriam Bartolini, era stato assegnato un mantenimento mensile pari a 1,4 milioni di euro (cifra che ha creato un forte scalpore generale al di là della politica, sollevando una vera e propria questione morale).
Come già detto, la Cassazione ha revocato successivamente questo assegno. Lo ha fatto tramite una sentenza promulgata nell’agosto 2019. In occasione di questa decisione della Corte, l’ex Presidente del Consiglio dei Ministri ha rivelato di aver provveduto al sostentamento economico della madre di Barbara, Eleonora e Luigi tramite la donazione di immobili, gioielli e partecipazioni societarie.
Tornando un attimo al pronunciamento della Cassazione ricordiamo che, ai tempi, la Corte ha stabilito per il coniuge meno capiente dal punto di vista economico il decadimento del diritto a mantenere il medesimo tenore di vita portato avanti durante il rapporto matrimoniale. Ad essere abbandonato è stato anche il criterio dell’autosufficienza economica. Il nuovo quadro normativo prevede un sostegno reddituale adeguato sulla base del contributo fornito alla gestione familiare.
Secondo questo nuovo status quo, la Lario avrebbe dovuto restituire all’ex marito 46 milioni di euro. Con l’accordo firmato nella giornata del 7 febbraio davanti ai giudici del Tribunale di Monza, l’ex Premier rinuncia al suo diritto di pignoramento dei beni dell’ex consorte.