Alla Camera dei Deputati è andata in scena una protesta sul dress code, ovvero sul codice d’abbigliamento (l’insieme delle regole relative all’abbigliamento).
Tutto è cominciato con un post su Facebook – poi eliminato – di Federico Mollicone, deputato di Fratelli d’Italia, in cui ha parlato di “Montecitorio Beach“.
“I temi – ha scritto Mollicone – sono rispetto per l’Aula e pari opportunità… poi ognuno si veste come preferisce, ma se gli uomini – giustamente – non possono stare in aula senza giacca, credo che anche le colleghe possano indossare almeno una camicetta o una maglietta. o no?“.
Contro Mollicone si è espresso l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, oggi deputato (Leu): “Come se le donne – ha detto – debbano compiacere il senso estetico dell’onorevole, che si autoincarica di fare il moralizzatore. Parliamo anche dei colleghi deputati che danno adito a interpretazioni di moda assolutamente discutibili […] Credo che ognuno debba avere la possibilità di vestirsi come vuole, se ancora stiamo a controllare le scarpe e i vestiti delle donne vuol dire che siamo ancora nella mentalità in cui la donna deve apparire al meglio e secondo dei crismi“, mentre per Carmelo Miceli del Partito Democrartico sono state umiliate le colleghe.
Ironico e compiacente il commento di Matteo Salvini: “Troppo scollate? A me non dispiace“.
In aula da registrare, infine, l’intervento di Giusi Bartolozzi, deputato di Forza Italia: “Credo che il decoro sia dovuto all’aula, il nostro invito è che la questione venga deferita all’ufficio di presidenza: saranno le donne a decidere l’abbigliamento consono a quest’aula, che però ci deve essere, deve essere consono, per rispetto alle istituzioni che rappresentiamo“.
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