La riparazione dei danni stradali, si sa, è molto costosa. I lavori, inoltre, ostacolano il traffico che deve essere bloccato.
L’Università di Leeds ha presentato una potenziale soluzione al problema. Hanno costruito un drone che traccia le buche, le sorvola e poi le ricopre con una stampante 3D integrata.
Il progetto di ricerca fa parte di un programma robotico completo per le città. Ad esempio, altri droni dovrebbero occuparsi a individuare i pali delle luci stradali guasti. Anche le tubazioni potrebbero essere controllate e riparate dai robot.
Ora, ciclisti, motociclisti e scooteristi lo sanno bene: tra buche, sampietrini sconnessi e asfalto dissestato, il percorso casa – ufficio o casa – scuola è sempre più simile alla prova speciale di un rally.
“Ma la soluzione definitiva al problema della manutenzione urbana – evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei Diritti – potrebbe arrivare dai robot. Secondo i ricercatori dell’Università di Leeds, l’utilizzo dei droni, permetterebbe di ridurre drasticamente i costi per la manutenzione delle strade. Anche perché la speciale miscela utilizzata con l’aiuto di una stampante 3D utilizzata per la realizzazione delle piastrelle dovrebbe garantire rattoppi resistenti al tempo, alle intemperie e alle sollecitazioni meccaniche“.