Domenica 4 marzo gli italiani saranno chiamati al voto per il rinnovo del Parlamento e, conseguentemente, per scegliere la composizione del prossimo Governo (anche se la nomina spetta al Presidente della Repubblica).
I NUMERI
Secondo i dati del Viminale, 46.604.925 sono i cittadini chiamati al voto per il rinnovo della Camera dei Deputati e 42.871.420 per quello del Senato.
La differenza deriva dal fatto che al Senato potranno votare solo gli italiani che hanno compiuto 25 anni.
Saranno eletti 618 deputati e 309 senatori, mentre le sezioni di voto saranno 61.552.
Gli elettori della circoscrizione estera, invece, ammontano a 4.177.725 per la Camera e 3.791.774 per il Senato. Costoro eleggeranno rispettivamente 12 deputati e 6 senatori.
Domenica prossima si voterà anche per le Regionali in Lombardia e in Veneto.
CHI VOTA E QUANDO
Le urne saranno aperte solo di domenica, dalle 7 alle 23.
L’elettore dovrà presentarsi alla sezione con un documento d’identità valido e la tessera elettorale.
Chi non possiede la tessera o l’ha smarrito può richiederla all’ufficio elettorale del Comune di Residenza.
L’elettore avrà a disposizione due schede: una per la Camera e una per il Senato (ma solo se, come scritto, ha più di 25 anni).
COME SI VOTA
La nuova legge elettorale prevede un sistema misto proporzionale e maggioritario con un terzo di deputati e senatori eletti in collegi uninominali (dove viene eletto il candidato più votato) e i restanti due terzi con un sistema proporzionale.
L’elettore può:
- Votare una lista (barrando il simbolo) e il voto si estende anche al candidato uninominale collegato;
- Votare un candidato uninominale e il voto si estende alla lista o alle liste collegate in maniera proporzionale ai voti ottenuti nel collegio da ogni singola lista.
Il voto disgiunto non è previsto.
LE NOVITÀ RISPETTO AL PASSATO
Sulla scheda gli elettori troveranno le istruzioni per l’uso e il tagliando antifrode.
In relazione a quest’ultimo, non sarà più chi ha votato a inserire la scheda dentro l’urna ma il presidente del seggio. Infatti, è stato disposto un codice progressivo alfanumerico, introdotto per impedire il voto scambio. In sintesi, una volta entrato nel seggio, l’elettore riceverà una scheda con un codice identificativo riportato su una parte rimovibile. Il presidente del seggio annoterà sul registro questo codice accanto a quello dell’elettore. Una volta espressa la sua preferenza, l’elettore riconsegnerà la scheda chiusa al presidente del seggio, che controllerà che il codice della scheda corrisponda a quello annotato sul registro, che resterà visibile anche sulla scheda chiusa. A quel punto rimuoverà il tagliando con il codice così da impedire che si possa risalire all’identità dell’elettore e inserirà la scheda nell’urna. Il motivo è chiaro: così si eviterà che ci sia qualcuno che si possa portare una scheda elettorale dall’esterno (il cosiddetto voto di scambio).