L’Etna è tornato a eruttare.
Nella tarda serata del 13 dicembre 2020, dopo alcuni giorni di bassi livelli di attività ai crateri sommitali dell’Etna, si è osservato un repentino aumento dell’ampiezza del tremore vulcanico.
Contemporaneamente si è intensificata l’attività stromboliana al cratere di Sud-Est, passando a fontane di lava. Nelle ore successive sono avvenute tre fasi di fontana di lava, che hanno anche emesso colate di lava dirette verso sud e sud-ovest, rimanendo però a quote al di sopra di quota 2800 metri.
Le riprese di questo video sono state effettuate da Boris Behncke (INGV-Osservatorio Etneo, Catania) da Tremestieri Etneo, a 20 chilometri a sud dall’area sommitale del vulcano. Nell’intervallo da 01:02 a 01:18 il video è accelerato 10 volte per mettere in evidenza l’avanzamento di un nuovo flusso lavico a cavallo di quello precedente:
IL VIDEO:
Come emerso da un sopralluogo nell’area sommitale dell’Etna da esperti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia-Osservatorio etneo (Ingv-Oe) di Catania, dalle 14 circa l’attività esplosiva ha prodotto una nube eruttiva che si disperde in direzione sud raggiungendo una quota massima di circa 4 chilometri sul livello del mare.
Inoltre, dai rilevi sul posto sono stati osservati significativi cambiamenti morfologici del cono del Cratere di Sud-Est, in particolare la mancanza della porzione Sud-Ovest del cratere dovuto a fenomeni di collasso. Questi ultimi la notte scorsa hanno generato tre flussi piroclastici. Le reti Gps e clinometrica non mostrano deformazione significativa in corso.