Due vigili del fuoco – Dario Ambiamonte di 40 anni e Giorgio Grammatico di 38 – e un pensionato – Giuseppe Longo di 75 anni – hanno perso la vita nell’esplosione di un edificio a Catania a causa di una fuga di gas.
La terza vittima è il titolare di una piccola officina di riparazione di biciclette, un 75enne, che viveva nella casa.
Altri due pompieri sono ricoverati in gravi condizioni all’ospedale Garibaldi del capoluogo etneo.
Purtroppo, le condizioni di uno dei due, Giuseppe Cannavò di 38 anni, sono diventate più critiche nel corso della notte. Ha riportato un trauma polmonare.
L’altro, Marcello Taormina di 38 anni, ha riportato un trauma cranico.
Illeso, ma sotto shock, il quinto componente della squadra dei Vigili del Fuoco travolta dalla deflagrazione.
“Ero vicino al nostro mezzo di trasporto, perché dovevo prendere degli attrezzi, quando ho sentito la violenta esplosione: non ho visto cosa è accaduto prima, ma dopo la scena à stata drammatica. Non la dimenticherò mai“, ha raccontato il superstite.
Secondo un prima ricostruzione, i Vigili del Fuoco erano intervenuti per tagliare la porta, forse con una motosega che ha fatto scattare una scintilla, poi il violento boato.
La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta.
Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti c’è anche la possibilità che l’anziano abbia voluto togliersi la vita. Un residente della zona, come si legge su Ansa.it:
“Un ragazzo che si è fatto aggiustare la bici diceva che la vittima si lamentava perché era malato. Il dottore gli aveva dato 4 giorni di vita. Diceva ‘che campo a fare…”.
Oppure l’anziano ha avuto un malore.
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