L’azienda in questione è accusata di avere usato uova marce per la preparazione dei propri prodotti, destinati a panifici, pasticcerie e altre attività commerciali. Oltre all’Austria sarebbe coinvolta la Germania. Si teme, però, che anche altre nazioni possano avere delle ripercussioni, Italia compresa.
Il via l’ha dato un informatore che si è presentato all’ufficio di polizia criminale della Bassa Austria, con foto e prove schiaccianti ai danni della Pro Ovo di Biberbach, una delle più grandi aziende di trasformazione delle uova in Europa (e che vende anche nel nostro Paese).

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I documenti sono risultati autentici e credibili, e la polizia ha dato inizio a un’indagine. A rendere nota la questione, invece, è stato un reportage dell’Oberösterreichische Nachrichten (OÖN) e della Süddeutsche Zeitung (SZ). Ha mostrato condizioni igieniche e sanitarie sconcertanti. Le materie prime utilizzate erano uova marce, ammuffite oppure piene di vermi.
A peggiorare la situazione, secondo le prove fornite, ci sarebbe stata anche una contaminazione con escrementi di pollo. Anche questi quindi finiti sulle tavole dei consumatori, attraverso la lavorazione di prodotti da parte di commercianti ignari di cosa contenessero gli ingredienti da loro utilizzati.
La scoperta è stata possibile perché questa azienda non vende le uova intere: le separa dai tuorli e aggiunge sale e zucchero. Il risultato sono preparati per pasticcerie, pastifici e forni. Secondo le fonti locali, anche i preparati in cui sono finite le uova marce sono stati sottoposti a pastorizzazione prima di essere venduti. Sembrerebbe, dunque, che non ci sia il rischio di salmonella.
Dove siano finite le uova marce, però, ancora non si sa con certezza. Sicuramente la lavorazione ha coinvolto parte dell’Europa. Tutti quelli che si riforniscono da questa azienda sono potenzialmente a rischio.
Gli accertamenti del caso non si sono ancora conclusi. La ditta austriaca è sotto indagine per sospetta frode commerciale. I responsabili rischiano fino a cinque anni di reclusione, ma sembra che ancora non siano arrivate repliche dalla Pro Ovo di Biberbach.
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