A Firenze è finito in manette con l’accusa di riduzione in schiavitù un papà serbo di 49 anni che aveva venduto la propria figlia minorenne per 15mila euro.
Tutto era iniziato nel 2013. Allora la ragazzina aveva solo 13 anni e il padre aveva stipulato un vero e proprio contratto con una famiglia di connazionali residenti in Francia. Secondo il patto l’adolescente sarebbe andata in sposa al figlio dietro il pagamento di 15mila euro.
Di quella somma, come hanno accertato gli agenti della Squadra Mobile di Firenze, erano già stati versati 4mila euro. L’anticipo risale al 2014 quando la famiglia del futuro sposo è arrivata in Italia per il fidanzamento ufficiale. In quell’occasione fu anche stabilito che fino al giorno del matrimonio, pena la rottura del contratto e la restituzione dell’anticipo, la ragazza avrebbe dovuto conservare la verginità, dimagrire e imparare a sbrigare le faccende domestiche.
Da quel momento è iniziato il calvario per la giovane che è stata segregata in casa dai genitori. Le sue uniche uscite erano quelle per andare a fare la spesa, ma sempre accompagnata da un membro maschile della sua famiglia.
A salvarla è stata la segnalazione di un centro antiviolenza di Firenze che era stato allertato dalla telefonata di un ragazzo siciliano. Il giovane aveva conosciuto la ragazza tramite la chat di un gioco on line. Alla povera vittima il padre aveva anche negato la scheda del telefonino, ma non il cellulare con il quale, durante una delle rare uscite, era riuscita ad agganciarsi ad un wi-fi libero e a chiedere aiuto proprio on line.
Scattate le indagini, il padre padrone è stato arrestato.