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La formica di fuoco in Italia: 88 nidi in sicilia sollevano una nuova allerta per una specie invasiva

Esperti segnalano la presenza della Formica di Fuoco in Italia con 88 nidi scoperti in Sicilia. Scopri le origini di questa specie, il suo impatto sugli ecosistemi, l’agricoltura e la salute umana, e come combatterla.

La notizia della presenza della “formica di fuoco” in Italia ha sollevato un allarme tra gli esperti. Scoperti ben 88 nidi in Sicilia, vicino a Siracusa, questo evento è stato documentato da uno studio pubblicato sulla rivista Current Biology, guidato dall’Istituto spagnolo di Biologia evoluzionistica, con la partecipazione dell’Università di Parma e dell’Università di Catania.

Origine e diffusione della formica di fuoco

La formica di fuoco (Solenopsis invicta), chiamata così a causa della sua puntura dolorosa e della sua aggressività, è originaria del Sud America, in particolare del Brasile. In meno di un secolo, questa specie si è diffusa in varie parti del mondo, inclusi gli Stati Uniti, la Cina, Australia e molte altre regioni. Ma come è riuscita a compiere questa impressionante migrazione e colonizzazione? Ecco come questa specie è riuscita a colonizzare diverse regioni del mondo:

  • trasporto umano: uno dei principali fattori che hanno contribuito alla diffusione della formica di fuoco è il trasporto umano. Queste formiche possono accidentalmente viaggiare a bordo di navi, aerei, treni, veicoli e merci trasportate in tutto il mondo. Le formiche possono nascondersi all’interno di container di merci, sacchi di prodotti agricoli o confezioni di materiali, diffondendosi attraverso il commercio internazionale. I principali porti marittimi del mondo sono punti critici per l’introduzione di questa specie invasiva in nuove regioni.
  • assenza di predatori naturali: in molte delle regioni in cui la formica di fuoco è stata introdotta, non sono presenti predatori naturali adatti per limitarne la popolazione. Questo ha permesso alle colonie di proliferare senza controllo.
  • cambiamenti climatici: i cambiamenti climatici possono influenzare la distribuzione delle specie. Il riscaldamento globale può rendere alcune regioni più adatte alla sopravvivenza e alla diffusione della formica di fuoco. Ciò potrebbe permettere a questa specie di espandersi in aree precedentemente inospitali.
  • adattabilità ecologica: la formica di fuoco è notoriamente adattabile a una varietà di habitat, compresi quelli urbani. Questa capacità di prosperare in diversi ambienti ha facilitato la sua diffusione in molte parti del mondo.
formica fuoco

Riproduzione

La riproduzione della formica di fuoco è un aspetto chiave della sua diffusione. Queste formiche possono formare colonie monoginiche (con una sola regina) o poliginiche (con più regine). Questo comportamento aumenta la capacità di dispersione della specie. In Sicilia, è stata confermata la poliginia attraverso analisi genetiche. Le regine e i maschi effettuano voli nuziali durante i quali le regine si spostano alla ricerca di nuovi luoghi per nidificare. Questo processo è aiutato dalla direzione del vento, che può portare le regine a migliaia di metri di distanza. Le direzioni prevalenti del vento indicano che le regine che colonizzano il sito invaso in Sicilia potrebbero provenire da nord-ovest. Questo sottolinea la necessità di ulteriori sforzi di monitoraggio in quella direzione. Allo stesso modo, le regine sciamanti sono dirette a sud-est e verso il mare, potenzialmente limitando la loro diffusione nell’entroterra.

Caratteristiche

Ecco alcune caratteristiche chiave della formica di fuoco:

  • aggressività: Queste formiche sono altamente aggressive e difendono aggressivamente il loro territorio e il loro nido. Quando percepiscono una minaccia, le formiche di Fuoco possono attaccare in gruppo, mordendo e pungendo ripetutamente, causando dolore intenso alle vittime.
  • colonie numerose: la Formica di Fuoco forma colonie numerose e dense, spesso composte da migliaia o addirittura milioni di individui. Queste colonie possono occupare ampie aree di terreno.
  • impatto ambientale: la Formica di Fuoco ha un impatto negativo sugli ecosistemi locali, competendo con altre specie native e causando disturbi nell’equilibrio ecologico. Inoltre, possono danneggiare le coltivazioni agricole, causando perdite economiche significative.
  • veleno: le formiche di Fuoco sono dotate di un pungiglione velenoso che utilizzano per difendersi dai predatori e per attaccare le potenziali minacce al loro nido. Il loro veleno contiene tossine che possono causare dolore e irritazione cutanea quando vengono iniettate nella pelle umana.
  • allergeni: il veleno delle Formiche di Fuoco contiene componenti che possono scatenare reazioni allergiche nelle persone sensibili. Queste reazioni allergiche possono variare da lievi irritazioni locali a gravi reazioni sistemiche, come lo shock anafilattico. Gli allergeni nel veleno possono innescare una risposta immunitaria eccessiva nel corpo umano, causando sintomi come gonfiore, prurito, arrossamento, difficoltà respiratorie e, in casi estremi, un rapido declino delle funzioni vitali.

Impatto sull’ecologia, l’agricoltura e la salute umana

La formica di fuoco è considerata una delle specie esotiche più invasive al mondo. La sua aggressività e la capacità di formare colonie numerose possono avere effetti devastanti sugli ecosistemi locali. Inoltre, queste formiche possono danneggiare le coltivazioni agricole, causando perdite economiche significative. Ma uno degli impatti più evidenti è sulla salute umana: le punture di questa formica sono dolorose e possono causare reazioni allergiche gravi, inclusi shock anafilattici.

formica regina
Formica regina

Come combattere la formica di fuoco

La scoperta dei 88 nidi in Sicilia solleva la necessità di affrontare questa minaccia emergente. Combattere la diffusione della formica di fuoco richiede un approccio integrato che coinvolge diverse strategie:

  • monitoraggio e rilevamento precoce: il monitoraggio costante delle popolazioni di formica di fuoco è essenziale per individuare tempestivamente la presenza della specie in nuove aree. Ciò consente di intervenire prima che la colonia diventi troppo grande.
  • gestione delle colonie: una volta individuata una colonia di formica di fuoco, è possibile adottare misure per gestire la popolazione. Questo può includere l’uso di esche velenose specifiche per le formiche di Fuoco, che devono essere distribuite in modo strategico vicino ai nidi.
  • biocontrollo: alcuni predatori naturali, come il fungo entomopatogeno Beauveria bassiana, possono essere utilizzati come agenti di biocontrollo per ridurre le popolazioni di formica di fuoco. Questi organismi possono infettare e uccidere le formiche, contribuendo al controllo della specie.
  • ricerca scientifica: la ricerca continua sulla biologia, l’ecologia e il comportamento della formica di fuoco è fondamentale per sviluppare strategie di gestione più efficaci.

La formica di fuoco è arrivata in Italia, sollevando una nuova allerta tra gli esperti. Il suo impatto sugli ecosistemi, sull’agricoltura e sulla salute umana è motivo di grande preoccupazione. Combattere questa specie invasiva richiede un impegno globale e una cooperazione tra scienziati, istituzioni e cittadini.

Fonte: Current Biology https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0960982223009740

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