Roberto Formigoni, ex governatore della Lombardia – carica che ha coperto per ben 8 anni – è stato condannato in appello a 7 anni e 6 mesi di reclusione per corruzione nell’ambito della vicenda San Raffaele – Maugeri.
Intervistato dal Corriere della Sera, Formigoni ha detto che, una volta appresa la sentenza, è “rimasto costernato. Ma costernato più per l’Italia che per me perché l’Italia una volta era la patria del diritto“.
L’ex Presidente della Regione Lombardia ha spiegato che “mi si accusa di aver favorito la Maugeri e il San Raffaele con delle delibere di giunta e una legge. Sono tutti atti collegiali e condivisi che hanno coinvolto funzionari, l’assessore alla Sanità e i colleghi di giunta che l’hanno votata. Perché solo Formigoni“, sottolineando che “da solo non potevo far nessun atto di spesa. E poi gli atti hanno passato il vaglio di legittimità dell’avvocatura, del Tar, della Corte di Conti, del Consiglio di Stato. La legge sul no profit è stata votata anche dalla sinistra con la sola astensione di Prc perché è una buona legge che risponde ai bisogni della gente“.
Alla luce di quanto successo, la vita di Formigoni è cambiata in peggio: “Mi hanno sequestrato tutto. Sei appartamentini in comproprietà con i miei fratelli e tre utilitarie. A giugno, la Corte dei Conti mi ha sequestrato l’intera pensione anche se la pensione è sequestrabile solo per un quinto. Ho fatto ricorso. Era la mia unica fonte di sostentamento. Non ho il vitalizio“, ha raccontato il politico di Lecco.
E ora vive così: “Ho fatto le vacanze da un amico e vivo in casa con altre persone. Avevo da parte 2000 euro per un viaggio. Li ho messi via. Mi auguro che la Corte decida in fretta“.
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