Il primo sorriso, il primo bagnetto, la prima vacanza al mare. È difficile resistere alla tentazione di postare sui social “la prima volta” dei propri bambini. Le intenzioni dei genitori sono delle migliori: condividere con amici e parenti lontani i momenti più belli della vita familiare.
Ma attenzione! I malintenzionati sono dietro l’angolo. O meglio, dall’altra parte della pagina Facebook. A ribadire l’allarme è il Garante della Privacy Antonello Soro: “La pedopornografia in rete sarebbe in crescita vertiginosa: nel 2016 due milioni le immagini censite, quasi il doppio rispetto all’anno precedente”. “Fonte involontaria – precisa il Garante – sarebbero i social network in cui i genitori postano le immagini dei figli”.
Il rischio reale è che i pedofili trovino le foto dei nostri bambini sui social (facebook in primis, ma anche twitter, instagram e youtube per citare i più usati), le scarichino per poi ritoccarle in maniera tale da renderle materiale pedopornografico e le facciano circolare tra gli “appassionati”.
Ma c’è anche il pericolo che malintenzionati (pensate a chi si occupa del traffico di organi) avvicinino i più piccoli proprio dopo averli visti nelle nostre foto.
Per avere un’idea di quello che può accadere, qualcuno si era inventato la pagina facebook Incubo dove venivano condivise (senza commenti o altro) le foto pubbliche postate genitori. Nessun furto, questa è una cosa legale. L’intento di Incubo era nobile: mettere in guardia i genitori su quanto sia facile entrare in possesso delle identità dei pargoli.
Dunque, la raccomandazione da parte della Polizia di Stato è quella di non pubblicare le foto di minori sui social. E se proprio non se ne può fare a meno, è bene impostare la privacy scegliendo personalmente a chi rendere visibile post e immagini.