Molti educatori cinofili sconsigliano di adottare alcune precise razze di cani, non tanto per un pregiudizio ma per una loro “natura” speciale. L’argomento è molto controverso, infatti non c’è un’unica scuola di pensiero a riguardo. Anzi, va per la maggiore l’amore incondizionato per ogni razza di cane, oltre ogni ambiente e predisposizione, ma molti educatori sconsigliano tre cani in particolare.
Adottare un animale e prendersene cura è sempre una grande responsabilità. Secondo molti educatori, però, ci sono alcune razze che, per loro indole, e soprattutto per aspetti genetici, non sono adatte ad una vita in famiglia. In ogni caso tre razze risultano molto difficoltose da allevare in famiglia. Ovviamente, questo non significa che non debbano essere adottati da nessuno, ma è importante conoscere il giusto contesto per loro.

Si fa solo del male a costringere dei cani a vivere una vita che non è adatta a loro. Per esempio, gli Husky soffrono il caldo e le eccessive temperature, necessitano quindi di manifestare potenza ed energia nei contesti adatti, abbastanza freddi.
Educatori cinofili sconsigliano tre razze senza discriminazione o pregiudizio. Si parla di ambiente, contesto, adattamento, fattori genetici di allevamento. Ci sono, infatti, razze che sono così forti e prestanti che vivrebbero faticosamente le condizioni familiari di quiete e poco movimento in casa.
Va fatta, prima di ogni lista, una premessa importantissima: qualsiasi animale maltrattato e non educato, può essere aggressivo. Oltre ogni indole naturale delle razze, anche un gattino può diventare una bestia violenta. Qui, dunque, facciamo riferimento agli esemplari che nascono per ragioni sportive (e dunque illegali) come il combattimento, o coloro che per ragioni di grandezza, con un morso dato per gioco, potrebbero rivelarsi molto pericolosi.
Partendo dal Rottweiler, un cane dal pelo raso nero e marroncino che può arrivare a pesare più di 60 kg ed essere alto fino a 70 cm al garrese. Anticamente si trattava di cani utilizzati per trainare i carri e oggi sono spesso cani da difesa personale e da guardia.

Passando al Mastino Tibetano, possiamo dire che da solo potrebbe uccidere un intero branco di lupi. Assomiglia a un tenero Chow Chow, ma è molto più istintivo. Si tratta di un molossoide (come il Pitbull, per esempio), può essere alto più di 70 cm ed è originario del Tibet, dove veniva usato per difendere le abitazioni da tigri e leopardi.

In ultimo abbiamo il Pitbull terrier, un cane “nato” per combattere. Lo stesso vocabolo “Pit” dall’inglese significa “arena.” Ha dei muscoli pronunciati, si tratta di un incrocio tra il Terrier e l’Old Bulldog. Non è pesante e massiccio, infatti non supera i 45 cm di altezza di norma, ma presenta una mascella ed una muscolatura potenti.
