Hai dimenticato il compleanno di tua moglie? Niente panico. Da oggi potrai giustificarti dicendo alla tua compagna che ha sì un marito smemorato, ma molto intelligente!
Lo ha confermato la scienza: dimenticare le cose è sinonimo di intelligenza. Come è possibile?
Secondo uno studio dell’Università di Glasgow (Regno Unito) condotta dal professor Edwin Robertson, chi dimentica ha una maggiore propensione ad imparare. Questo perché la mente umana, come un computer, cancella dalla memoria alcune informazioni per far spazio ad altre ritenute più importanti (questo, però, non ditelo al vostro partner!). Dunque, alcune informazioni vengono rimosse semplicemente perché cedono il posto ad altre. Potremmo dire che dimenticare è il primo passo per imparare.
Insomma, come si legge nello studio, gli smemorati “hanno una marcia in più”. Sono persone più flessibili perché il loro cervello non “si fissa” ma si adatta, e per questo hanno spiccate doti di problem solving.
Ovviamente si parla di piccole dimenticanze. Problemi di memoria di una certa portata potrebbero essere il sintomo di qualcosa da tenere sotto controllo come l’Alzheimer.
Bisogna preoccuparsi, infatti, quando le dimenticanze riguardano la memoria a breve termine e se queste sono associate alla difficoltà di prendere decisioni, apprendere nuove parole e realizzare cose familiari, e alla tendenza a perdersi in luoghi conosciuti.