In attesa dell’incontro di oggi tra la delegazione del MoVimento 5 Stelle e il premier incaricato Mario Draghi, Beppe Grillo, su Facebook e sul suo blog ha pubblicato un post.
Il fondatore del M5S, infatti, ha scritto una sorta di piano programmatico.
- «Fondere in un Ministero per la transizione ecologica gli attuali ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico. Come hanno fatto Francia e Spagna, e altri Paesi.
- Nominare ministra/o un persona di alto profilo scientifico e di visioni.
- Dare la competenza della politica energetica al nuovo Ministero per la transizione ecologica o almeno all’eventuale superstite Ministero dell’Ambiente. Come è in Francia, Svizzera e altri Paesi.
- Ridurre alle ‘società benefit’ e a quelle che lo diventino l’imposta sul reddito d’impresa dall’attuale 24% (ora uguale per tutte le imprese) al 20% per grandi società benefit (es. con più di 5 milioni di fatturato) e al 15% per ‘PME società benefit’. Se grandi società come Enel, Eni, Barilla, etc. diventassero benefit, sarebbe una rivoluzione. Esempio Danone è una ‘società benefit’
- Creare anche in Italia, come in Germania, Francia e altri Paesi, un Consiglio superiore per lo sviluppo sostenibile con pochi membri, in numero dispari tra 5 e 9, composto di personalità di altissimo profilo scientifico, nominate dal presidente della Repubblica per un lungo mandato (5-10 anni). Una specie di ‘Corte suprema per lo sviluppo sostenibile’. Con valore consultivo, ma con grande autorevolezza e intensa comunicazione pubblica.
- Ridurre sussidi ambientalmente nocivi (20 miliardi) calendarizzando la riduzione con urgenza. Con ammortizzatori tecnici/fiscali/sociali per le categorie svantaggiate (esempio agricoltori). La Commissione europea ci dice: “volete spendere i nostri 80 miliardi per ridurre l’impatto ambientale, ma state spendendo i vostri 20 miliardi con sovvenzioni che lo aumentano”».
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