Ora che il contratto di governo è chiuso c’è da sciogliere l’ultimo nodo non da poco: il nome del Presidente del Consiglio.
A tal proposito, il leader della Lega, Matteo Salvini, ha detto che “lunedì si chiude” o “la parola tornerà al presidente Mattarella, altro tempo non ne vogliamo portare via“.
A RaiNews24 il leghista ha detto: “Stiamo cercando la persona più adatta per rappresentare questo governo […] i numeri sono numeri, stiamo cercando una sintesi […] Né io né Di Maio saremo premier“.
Salvini ha anche detto di essere ottimista “ma bisogna anche essere realisti. Ci sono scelte che dipendono da noi e altre scelte che dipendono da altri“.
Anche il leader del M5S ha annunciato che “sono stati sciolti tutti i nodi”, assicurando che “il nome non sarà un problema“.
“Credo che oggi il contratto sarà messo al voto online degli iscritti“, ha sottolineato Luigi Di Maio.
Il contratto sottoscritto, rispetto a quello bozzato giorni prima, prevede l’obiettivo di “ridiscutere con la Francia la TAV ma viene cancellato il riferimento al terzo valico“, fanno sapere fonti M5S.
Poi, è prevista una versione più ‘light’ del Comitato di Conciliazione per evitare contrasti con la Costituzione. Inoltre, si punta a effettuare modifiche al Jobs Act contro la precarizzazione nonché all’attuazione del reddito di cittadinanza per attivare entro il biennio delle proposte lavorative.
Il contratto prevede anche la “chiusura, in prospettiva, di tutti i campi ROM“, non solo quelli irregolari. Di Maio ha assicurato anche la presenza del “conflitto di interessi“.