Nicola Zingaretti, a capo della delegazione del Partito Democratico ricevuta da Sergio Mattarella, ha confermato l’accordo di governo con il MoVimento 5 Stelle.
Il leader del PD, infatti, ha affermato che “abbiamo riferito al presidente di aver accettato la proposta del M5s di indicare in quanto partito di maggioranza relativa il nome del presidente del Consiglio dei ministri. Questo nome ci è stato indicato dal M5s nei giorni scorsi“, ovvero Giuseppe Conte, pur non nominadolo apertamente.
“Abbiamo altresì confermato risolutamente l’esigenza ora di costruire un governo di svolta e discontinuità – ha aggiunto Zingaretti – Sia chiaro che non c’è alcuna staffetta da proseguire e non c’è alcun testimone da raccoglie ma semmai una nuova sfida da cominciare. Il nuovo governo porterà l’inizio di una nuova stagione, civile, sociale e politica“.
Zingaretti ha avuto il mandato a dare la disponibilità nelle consultazioni a verificare le possibilità di un nuovo governo dalla direzione del PD. Eccetto Matteo Richetti, tutti hanno votato a favore della relazione del segretario.
Resta, comunque, la preoccupazione per il voto sulla piattaforma Rousseau annunciato ieri notte da Luigi Di Maio: “Se dovesse entrare in conflitto con la Costituzione – ha dichiarato Andrea Orlando – e incidere sulle decisioni del capo dello Stato sarebbe inaccettabile. Se è uno strumento di decisione interna è un altro discorso“.