Il pubblico già lo conosceva. Barbara D’Urso lo aveva ospitato nel suo salotto. Di lui il Ken italiano, alias Angelo Sanzio, al suo ingresso in casa si sapeva già tutto: ha subito 8 interventi (il primo dei quali, l’unico approvato e pagato dalla madre, a soli 21 anni) per ritoccare naso, labbra, zigomi, mento, mandibola, palpebre e capelli.
Ma cosa invece si ignorava era il fatto che la sua infanzia e adolescenza fossero state segnate da episodi di bullismo. Lo ha raccontato proprio in casa.
“La nomina dal gay – ha detto – me la porto dietro da quando ho cinque anni, perché io da bambino facevo danza e pensavo che crescendo le cose si sistemavano. E invece più andavo avanti e più le cose peggioravano… cioè io sono stato picchiato dai miei amici. Atti di bullismo in maniera assurda… non è mai stato facile”.
Non è stato facile nemmeno una volta cresciuto. A quel punto i problemi sono diventati altri.
“Crescendo – ha rivelato – ero diventato la preda ambita di alcuni padri dei miei amici che ci hanno provato spudoratamente. Ho avuto anche un odio verso il mio stesso sesso, i maschi li odiavo. Alla fine ho fatto un percorso tutto mio, con una psicologa a 18 anni, ho metabolizzato, ho perdonato a 360 gradi. L’omofobo quello vero, per me, è colui che ha un’omosessualità repressa”.